Italia Viva Firenze, chiacchierata con la ministra Bonetti

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Italia Viva Firenze, chiacchierata con la ministra Bonetti - di Chiara Marconi, 11 aprile 2020.

“Quella che oggi si presenta di fronte a noi è una sfida, ci troviamo a vivere un dramma, una crisi senza precedenti, catapultati in una dimensione di solitudine che non abbiamo scelto. Un isolamento che però crea connessioni e ci regala relazioni”.
Questo l’inizio della nostra chiacchierata con il ministro Elena Bonetti, una telefonata informale, quella che si potrebbe fare ad un’amica, da cui emergono sensazioni, passioni e grandi verità.

Abbiamo parlato del nostro tempo, del nostro paese e del grande sacrificio che questa epoca ci costringe ad affrontare, ma anche delle grandi opportunità che si aprono sotto i nostri occhi.
“Non abbiamo scelto di vivere in questo pezzo di storia, non abbiamo deciso di essere privati di quella libertà a cui eravamo abituati. E che oggi però diventa una “libertà di salvezza” e ci permette di scegliere di salvare il prossimo, che ci offre la grande opportunità di consegnare un paese, un mondo libero a chi verrà dopo. Questo tema si collega alla capacità che l'umanità ha di generare. E getta anche il suo faro ad illuminare la società che abbiamo lasciato e che tendeva a muoversi su degli stereotipi di astrazione, un sistema in cui tutto si muoveva su piani scollegati. Oggi abbiamo la possibilità di tornare all’essenza, la grande occasione di poter costruire una società che getti le sue basi su di un nucleo ritrovato, un nuovo umanesimo, il nostro Rinascimento”.

Il Rinascimento nasce dopo un periodo buio, la grande peste del 1300, un frangente storico che ancora oggi riconosciamo come stereotipo di rinascita, lo dice la parola stessa e di grande bellezza, la stessa a cui potremmo tendere oggi, un mondo che si basa sulle grandi competenze e le sue grandezze.
“Il nostro Rinascimento, continua Elena, deve basarsi su piani di connessione molteplici e sarà una rinascita di cui noi donne siamo già oggi chiamate ad essere le protagoniste, in prima linea. Nello specifico, ho chiesto a dodici donne eccellenti del nostro paese di aiutarmi in questo ambizioso progetto, le loro storie sono veri e propri pezzi di vita, presente e futura, del Paese. Sono tante e diverse l’una dall’altra, sono anche giovani menti brillanti, come Federica Mezzani, vincitrice del premio Unesco Women in science, che ha progettato il drone per la localizzazione delle mine antiuomo”.

A donne come lei Elena ha affidato il suo grande Rinascimento femminile, perché possano dare la spinta giusta per la ripartenza ma anche essere da incoraggiamento per tutte quelle donne che oggi vivono la negazione del proprio valore, perché sotto l’egemonia di uomini che le rendono schiave, prive di quella libertà che non le fa sentire autorizzate a chiedere aiuto. Donne vittime di violenza.
“Il 1522 è quella mano tesa che la comunità offre a tutte quelle donne che subiscono violenza. Oggi più che mai c’è bisogno di far sentire che ci siamo come Stato e come comunità. Le donne non devono sentirsi sole ma supportate da una rete che lavora e coopera. A questo riguardo devo ringraziare il Ministro Lamorgese e il Capo della polizia Gabrielli perché da subito hanno accolto questo appello di aiuto e ci hanno messo a disposizione una struttura che lavora con dedizione e in maniera capillare”.

La Ministra Bonetti ci saluta con un messaggio di speranza in vista di questa festività Pasquale.
“È un messaggio che dedico a tutte le donne, tornando da credente a quel particolare momento, dell’Annuncio della Resurrezione. Un messaggio accolto dalle donne, che erano state spinte ad affrontare il silenzio e la paura di ciò che avrebbero trovato, paura dell'ignoto. Oggi più che mai noi donne siamo chiamate a questo, a rispondere con coraggio e a gettarci in quello che sarà il nostro futuro e quello dei nostri figli. Un messaggio di speranza e di grande rinnovamento. Buona Pasqua a tutti voi, di cuore”.

Grazie Elena, grazie alle tue parole, alla tua passione e al tuo augurio. Che sia una Pasqua di vera resurrezione per tutti noi.