di Daniela Corneo, Corriere di Bologna, 24 novembre 2019
La creatura di Matteo Renzi, Italia Viva, scalda i motori in vista delle Regionali. E sabato 30 novembre, al Teatro Celebrazioni, il patron del partito nato dalla scissione del Pd presenterà i candidati bolognesi ed emiliano-romagnoli. A fare gli onori di casa sarà la sindaca di San Lazzaro Isabella Conti che ha lasciato i dem per seguire Renzi. Con lei anche i parlamentari Luigi Marattin e Marco Di Maio.
Conti, Matteo Renzi è da un po' che non viene a Bologna. Cosa verrà a dire sotto le Due Torri?
«Racconterà e racconteremo formalmente in cosa consiste il progetto di Italia Viva, che contributo vogliamo dare a questa sfida regionale e interverranno anche rappresentanti della società civile per illustrare cosa è stato fatto negli ultimi cinque anni in Regione».
Quindi ci sarà anche Stefano Bonaccini?
«Lo abbiamo invitato, passerà».
Una parte del Pd ha criticato il fatto che correte alle Regionali per Bonaccini, ma senza usare il simbolo di Italia Viva. Ripensamenti?
«Ci siamo messi davvero a servizio di Stefano Bonaccini, individuando insieme a lui le modalità che riteneva più adatte. È stata una decisione presa in sintonia con lui».
Quali sono i temi che vi vedono sulla stessa lunghezza d'onda del presidente?
«Il tema principale è quello del lavoro e della produttività. Italia Viva vuole sostenere le partite Iva, le start-up, le nuove realtà produttive. E poi il terzo settore che sarà sempre più centrale anche nel sistema sanitario, visto il progressivo invecchiamento della popolazione. Bonaccini ha lavorato moltissimo sulla sanità e, con il giusto sostegno, il terzo settore può diventare una vera e propria spalla per l'assistenza e per la sanità».
Ci sono dei sondaggi che danno Italia Viva in calo e ferma al 5%. Non sono dati incoraggianti per voi.
«Intanto ci sono altri sondaggi che ci danno al 9% nelle grandi città. Comunque questa non è una gara di velocità, è una maratona. Italia Viva è una forza politica che propone soluzioni concrete ai problemi del Paese. Ci assumiamo la responsabilità di dire le cose giuste, non le cose che hanno una convenienza elettorale. Noi di Italia Viva diamo alternative concrete e non abbiamo un approccio ideologico».
Come quello del Pd, è il sottinteso?
«Da amministratrice mi sono resa conto che avere un approccio ideologico e opportunistico porta alla disfatta. Ho dovuto trovare soluzioni concrete ai problemi e non ho mai trovato una spalla nel Pd, se mai un ostacolo continuo».
Ma allora come fate lei e i colleghi di Italia Viva a sostenere il candidato del Pd alle Regionali?
«Perché l'unico sostegno che ho avuto in questi anni è arrivato proprio da Bonaccini che è un amministratore, non a caso, e sa cosa significhi dover affrontare le questioni concrete dei cittadini, ha questa urgenza che è molto lontana dall'ideologia».