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Isabella Conti, la Sindaca che la mattina chiama gli anziani del paese

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di Francesco Rosano, "Corriere della Sera", 28 marzo 2020.

Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro, ex dem inquieta e oggi felice ammi nistratrice di Italia Viva, ha perso i suoi nonni da qualche anno ormai. L'epidemia che ha stravolto l'Emilia-Romagna, assieme al resto del mondo, gliene ha fatti ritrovare 1.172. Tanti sono gli over 80 che vivono in questo Comune alle porte di Bologna, da anni sul podio regionale dei paesi con il più alto reddito pro capite. Quasi 1.200 anziani diventati all'improvviso un po' meno soli da quando, all'inizio di questa settimana, hanno ricevuto una telefonata inaspettata.

«Io e i miei assessori ci siamo divisi i numeri e li abbiamo chiamati uno per uno», racconta Conti, che ha lanciato in poche ore il progetto #adottaunnonno.

«Li abbiamo contattati per sapere come stanno, se hanno delle necessità e se c'è chi li aiuta». All'inizio c'era qualche diffidenza da abbattere. «Non tutti credevano che fossi il sindaco, d'altronde li martelliamo da anni mettendoli in guardia dalle truffe telefoniche...».

Sgretolate le prime barriere, è stato un viaggio di emozioni. E ricordi, tanti. Il lavoro in risaia e le ristrettezze della guerra. La salute che traballa e la paura del virus. «Ci raccontano le loro storie, l'orgoglio per essere arrivati alla loro età, le preoccupazioni quotidiane». Dettate anche dalla nuova vita di limitazioni agli spostamenti. «Io ho un po' di terra, dovevo seminare le patate e non so come faccio ad andarci», le ha obiettato un 86enne. «Mi rendo conto, ma adesso non si può proprio. Mi raccomando, bisogna che stiamo a casa», lo ha esortato la sindaca.

Qualcuno si è commosso. Qualcun altro ha ringraziato per il pensiero, ma ha tranquillizzato la prima cittadina: «Non si preoccupi per me, ho i figli e i nipoti che m i aiutano, chiami chi ha davvero bisogno ed è solo». E così sarà. Chi ha gradito la prima telefonata ne sta ricevendo altre. «Abbiamo chiesto ai volontari di farsi avanti per darci una mano. In due giorni ci hanno contattato cinquecento persone, anche da altre regioni. E stato incredibile», racconta Conti.

Adesso toccherà a questo esercito di aspiranti nipoti, coadiuvati dai servizi sociali di San Lazzaro, mantenere acceso quel filo telefonico di parole e affetto. A tutti i volontari arriverà un vademecum su come relazionarsi con gli anziani, per capire anche se qualcuno, oltre a chiacchiere e confidenze, ha bisogno di un aiuto in più dal Comune. «Li dovranno chiamare sempre alla stessa ora, magari ogni 2 o 3 giorni, perché per chi è solo e riceve quelle telefonate è importante avere la certezza di un momento felice, senza che l'attesa si trasformi in nuova ansia e inquietudine».

Ma cosa succederà a questi nonni «adottati», una volta finita l'emergenza? «Noi confidiamo che si crei una connessione umana e sentimentale che vada al di là di questa fase, legami che possano durare anche dopo», scommette il sindaco di San Lazzaro, che da ieri ha preso in mano il cellulare per lanciare nuove connessioni. Stavolta chiamerà personalmente, anche a tutela della loro privacy, i circa settanta cittadini in quarantena nel suo Comune. «Perché se il virus ti minaccia direttamente, la solitudine è ancora più difficile da affrontare».