Bologna amministrative

Isabella Conti: "Ho subito tanti attacchi, ma ora sosterrò Lepore. E sbaglia chi non lo fa"

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Estratto dell'intervista di Marco Imarisio, "Corriere della Sera", 22 giugno 2021.

La domanda che tutti si pongono è cosa farà da grande. «Quello che facevo prima. E inoltre metto le mie idee e la mia squadra a disposizione del centrosinistra bolognese per un lavoro di ricostruzione e ricucitura dei rapporti al quale credo molto». Alle 15 di lunedì pomeriggio, la candidata indipendente di Italia Viva che per quasi due mesi ha turbato il sonno del Pd, è nel suo ufficio di sindaca nel municipio di San Lazzaro di Savena. Isabella Conti, nata e cresciuta nel vecchio partitone, che lasciò nel 2019 non sentendosi appoggiata nella sua battaglia contro un progetto immobiliare delle coop poi bloccato, sta sistemando la scaletta degli appuntamenti con gli psicologi per i corsi agli adulti di riferimento. Allenatori, insegnanti di teatro, professori, tutti coloro che possono intercettare il disagio degli adolescenti. «Durante la pandemia i ragazzi sono stati obbligati a delegare le relazioni umane alla parola scritta sui social. Hanno vissuto in uno stato di profonda alienazione. Sto creando una comunità educante, alla Quale cerchiamo di fornire strumenti adatti per riconoscere i campanelli di allarme».

Allora non è vero che si prepara a correre da sola?
«Ho sempre detto che non l'avrei fatto, ma nessuno mi credeva. Posso solo stupirmi della meraviglia altrui. Ma io non ho mai detto una cosa per farne subito dopo un'altra».

Anche se molti di Italia Viva hanno già detto che non voteranno Matteo Lepore?
«A mio avviso, sbagliano. Io sono convinta che la politica abbia valori pedagogici. Non c'è niente come la forza dell'esempio. Si sta al gioco. Io ho partecipato alle primarie, mi sono impegnata a rispettarne l'esito, sottoscrivendo un patto di lealtà, e questo fa fede».

Lei sosterrà il candidato che l'ha sconfitta?
«Ma certo. Ci siamo sentiti anche ieri mattina. Sono a disposizione, senza chiedere nulla beninteso. Dalla scorsa notte Matteo Lepore è il mio candidato, e farò il possibile per aiutarlo a vincere contro il centrodestra».

Quanto l'ha ferita l'essere stata considerata una sorta di infiltrata renziana?
«Ho provato in ogni modo a combattere questa vulgata che per comprensibili ragioni elettorali veniva proposta da chi mi avversava. Ma ho troppa stima dell'intelligenza dei bolognesi per pensare che si siano fatti accecare dal rigetto e dal conflitto verso qualcuno, piuttosto che dalla storia di una amministratrice che è loro figlia, nata e cresciuta nel Pd».

C'è stato maschilismo nei suoi confronti?
«Diciamo che il fatto di liquidare la mia storia definendomi renziana, proveniente da quelli che fino a due anni fa dicevano che ero bravissima, sviliva anche la mia dignità personale. Sono sicura che se ci fosse stato un uomo al mio posto, con le mie lotte alle spalle, nessuno avrebbe detto che era il candidato di Renzi. Al massimo si sarebbe detto che lo faceva per ambizione personale. Ma non che era la marionetta di qualcun altro».

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.