parlamento agricoltura

Ippicoltura, Gadda: "Disciplinare la materia fra quelle agricole"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

L'intervento pubblicato da "la Prealpina", 1 luglio 2020.

«L'inizio dell'iter alla Camera della proposta di legge per la disciplina dell'ippicoltura è un segnale importante per un settore fortemente penalizzato dal lockdown. Una norma che finalmente mette a sistema il comparto dell'ippicoltura da troppi anni trascurato ma che occupa migliaia di addetti tra attività dirette e indotto, e rappresenta un'eccellenza del made in Italy che contribuisce al nostro Pil con le sue esportazioni».

A dichiararlo è la prima firmataria della proposta, Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in Commissione Agricoltura: «Questo settore, che ha visto l'Italia eccellere a livello mondiale, finora è stato diviso tra Agricoltura, Sport, Spettacolo e attività Sociali, e ora fa riferimento a una miriade di enti - spiega - tanto da diventare persino difficile da quantificare nell'entità con registri ancora non pienamente rappresentativi».

La proposta di legge, che prevede anche una delega al Governo per il rilancio del settore, superando un quadro normativo estremamente frammentato, ricomprende esplicitamente nell'attività agricola l'allevamento, la cura e la valorizzazione degli equidi in tutte le sue fasi.

«Includere tale comparto all'interno dell'attività agricola - prosegue Gadda -, come dovrebbe essere naturale, avrebbe ricadute positive in termini di disposizioni fiscali, previdenziali e di trasparenza. Inoltre, tenendo conto anche di altre esigenze concernenti il benessere degli animali, la proposta di legge vieterebbe l'impiego a scopo alimentare degli equidi utilizzati per motivi sociali o per finalità terapeutiche».

La razionalizzazione del comparto normativo avrebbe ricadute positive, come precisa la parlamentare varesina, anche sotto altri profili. «È da sottolineare infatti - conclude Gadda - la semplificazione legislativa, per favorire la libera concorrenza tra le imprese della filiera, rendendo coerente la disciplina amministrativa, urbanistica e ambientale con il nuovo inquadramento delle attività in ambito agricolo, e promuovendo l'allevamento dei cavalli sportivi da parte delle aziende agricole, garantire l'accesso ai piani di sviluppo rurale e, infine, rilanciare l'allevamento degli equidi e in particolare del cavallo attraverso un'agenzia per la promozione del cavallo allevato in Italia».