Intervista a Sandro Gozi (RE): Addio al Far West del Web

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Intervista all'Europarlamentare Sandro Gozi per Il Riformista

di Alessio Di Giorgi

Il DSA appena entrato in vigore in Eu rimuoverà tutti i contenuti illegali


Parla Sandro Gozi, europarlamentare italo-francese e segretario generale dell' EDP, che ne è stato relatore in commissione

l 25 agosto scorso è finalmente entrato in vigore il DSA, Digital Services Act, il nuovo regolamento europeo che prevede, la prima volta al mondo, procedure di più rapida rimozione dei contenuti illegali e nuovi strumenti per tutelare i diritti fondamentali degli utenti sulle 19 piattaforme che ` nell'UE hanno più di 45 milioni di utenti al mese: parliamo ad esempio di Facebook, Instagram, X/Twitter, TikTok o YouTube ma anche di siti di e-commerce come Amazon o Zalando.

Sandro Gozi, europarlamentare italo-francese e segretario generale , dell'EDP, ne è stato relatore in commissione.

Sandro, è entrata in vigore la nuova legge sui servizi digitali in Europa. Di cosa si tratta? Quali saranno i vantaggi?

La legge sui servizi digitali è molto più di una semplice regolamentazione del web: è uno dei testi più importanti di questa legislatura europea. È la nostra risposta strategica al mondo digitale in rapida evoluzione, uno sforzo coordinato per stabilire norme e regole chiare nel nuovo spazio virtuale che sta plasmando sempre di più la nostra vita quotidiana. Sono principi fondamentali e obiettivi d'interesse generale che devono durare nel tempo rispetto a una tecnologia in rapida e costante evoluzione. 

È soprattutto la fine del Far West digitale e garantirà più protezione per tutti i cittadini europei in rete. Con la sua adozione vogliamo stabilire un giusto equilibrio fra tutela dei diritti fondamentali, la protezione della libertà di espressione e la necessità di controllare gli abusi online. 

Una volta tanto l'Europa è pioniera e non si trova ad inseguire gli altri?

Assolutamente sì. Sono convinto che questa legge farà dell'Europa un esempio per il resto del mondo.

Abbiamo stabilito un principio: in Europa, ciò che è vietato offline deve essere vietato anche online. Infatti, di fronte al modello cinese, dove lo Stato controlla tutto, e al modello americano, in cui praticamente le piattaforme fanno quello che vogliono, l'Unione europea garantirà una concorrenza leale alle imprese europee e una migliore protezione dei diritti dei cittadini, con un'attenzione speciale per i dati sensibili, come la religione o l'orientamento sessuale, e una protezione rafforzata per i minori, spesso le prime vittime di questo far west. Con il DSA costringiamo le piattaforme a guardare in faccia alla realtà e a prendere in considerazione i rischi legati ai contenuti che ospitano online e dunque le giuste misure con una moderazione più efficace e verificabile. Introduciamo poi un nuovo sistema di sanzioni. La nostra è una regolamentazione senza precedenti a livello globale per proteggere i diritti fondamentali di 450 milioni di europei, che sono stati troppo spesso calpestati negli ultimi anni.

Una vittoria di Renew e del presidente Macron...

. Era una delle grandi priorità della nostra lista Renaissance nella campagna per le Elezioni europee de 2019, e poi di Renew Europe. Con questo pacchetto abbiamo compiuto l'impossibile. È un altro passo verso la creazione di una vera sovranità europea, una chiara vittoria per il presidente Macron e per noi di Renew Europe. Per la prima volta l'Europa ha agito da potenza, assumendosi una responsabilità piena come unione di fronte al mondo: non ci siamo accontentati di seguire gli standard dettati da altre potenze mondiali, ma stiamo plasmando attivamente le regole del gioco nel cyberspazio. Vogliamo rafforzare la posizione dell'Europa come attore principale e proteggere i nostri interessi di fronte ai giganti tecnologici e alle potenze straniere. Adesso dobbiamo applicare lo stesso metodo in tutti gli altri campi per dare vita a quella Europa realmente sovrana e democratica pensata dai nostri padri fondatori.

Qual è il prossimo passo?

Da diversi anni sono impegnato in un dialogo costante con i miei omologhi del Congresso degli Stati Uniti e con i rappresentanti delle Nazioni Unite sulla nostra strategia digitale. A novembre una delegazione del Parlamento europeo di cui farò parte, si recherà in missione ufficiale a New York e Washington per presentare il nostro lavoro ai colleghi americani e promuovere un patto digitale globale sotto l'egida dell'Onu. Su questo tema l'Europa si è fatta "precursore": non siamo più spettatori, né follower ma leader, affermando il nostro modello di società basato sui nostri valori più cari. Il "prossimo passo" di questa strategia consiste nel portare a termine i negoziati sulla legge sulla pubblicità politica online, di cui sono relatore, che è la prima applicazione specifica del modello Dsa al campo della pubblicità politica, delle campagne elettorali e della lotta alle ingerenze straniere nelle nostre democrazie.