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Impianti sciistici, Del Barba: "Migliaia di lavoratori subiranno una decisione incomprensibile"

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L'intervento pubblicato da "la Provincia", 2 dicembre 2020.

Niente sci. Almeno fino a gennaio. Non sulle Alpi italiane, ma neanche su quelle francesi, su quelle tedesche e austriache, seppure in quest'ultimo caso, con qualche eccezione. Sarà un turismo invernale diverso, slow e di prossimità, quello che si annuncia per le vacanze di Natale. Ieri al tavolo di confronto tra il Governo e le Regioni, in vista del cosiddetto Dpcm Natale, l'insieme di regole cui l'esecutivo sta lavorando e che dovrebbe entrare in vigore già da sabato, c'è stato poco spazio per la richiesta dei presidenti delle regioni di aprire gli impianti di risalita a favore di chi pernotta in zona prevedendo dunque di avere anche gli hotel a disposizione dei turisti. Il Governo non è intenzionato a cedere, non sugli impianti e neppure sulle strutture di accoglienza.

«Sconcertano le notizie circa le intenzioni del Governo per il turismo invernale - dice l'onorevole morbegnese Mauro Del Barba di Italia Viva -. Nessuno ha mai richiesto aperture indiscriminate dello sci. Sono state approvate precise linee guida con forti restrizioni per gli impianti: ci si aspetterebbe a questo punto che, come abbiamo già fatto per altri settori, le scuole, i parrucchieri, gli estetisti, il commercio, ci si cimentasse nel perfezionamento di queste regole o piuttosto si dicesse subito ed in maniera inequivocabile se vi è un accordo politico internazionale o peggio un pregiudizio politico. A cosa servono le regole se non ad applicarle?».

Del Barba si dice preoccupato : «Mentre gli operatori stanno investendo, rassicurati dai protocolli, per essere pronti a fornire ai cittadini gli stessi servizi di cui usufruiranno in città, si profila una sorta di lockdown per le sole stazioni turistiche. La chiusura degli impianti terrà interi paesi chiusi, che si consentano o meno aperture parziali e sicure. Parliamo di decine di migliaia di lavoratori, centinaia di migliaia di cittadini che subiranno più di altri una decisione che al momento risulta incomprensibile».