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Impianti sciistici, accolto l'ordine del giorno di Silvia Fregolent

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La notizia pubblicata da "la Stampa", 28 dicembre 2020.

In attesa di capire se e quando riaprirà il grande comparto dello sci - che in Italia occupa circa 300 mila addetti per un fatturato che oscilla tra i 10 e i 12 miliardi di euro l'anno - il governo ha deciso di valutare se garantire un sostegno economico al settore sul «modello francese». Lo ha fatto ieri accogliendo l'ordine del giorno presentato dalla parlamentare torinese Silvia Fregolent (Italia Viva).

Ovvero, come si legge nell'odg i ristori dovranno prevedere: «La compensazione del 70% dei costi fissi di gestione per i gestori degli impianti di risalita, sia pubblici che privati, nei quali sono incluse le spese di messa in sicurezza dei comprensori durante il periodo di chiusura, e un'analoga compensazione rispetto al 70% del volume d'affari. Il fatturato di riferimento per il periodo di chiusura sarà calcolato sulla base della media del periodo degli ultimi tre anni».

Poi: «Le attività commerciali situate nelle stazioni sciistiche e nelle valli, con meno di 50 dipendenti, che giustificheranno una perdita del fatturato superiore al 50% potranno far parte del "piano turismo" e, potranno quindi beneficiare dell'assistenza del fondo di solidarietà fino a 10 mila euro e della cassa integrazione al 100%».

Ma non solo. «Anche i maestri di sci potranno accedere ai fondi di solidarietà e richiedere o la compensazione della perdita del fatturato fino a un massimo di 10mila euro oppure richiedere che gli venga riconosciuto il 20% del fatturato realizzato nello stesso periodo nel 2019».

Inoltre, è stato richiesto lo stanziamento di 50 milioni di euro a decorrere dal 2021 finalizzati al miglioramento dei livelli di sicurezza degli impianti a fune e dei sistemi di innevamento programmato.

«L'apertura del governo è da valutare un modo favorevole - spiega Fregolent - Noi continueremo ad insistere per ottenere l'obiettivo».