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Bellanova: "I penultimatum di Zingaretti tolgono credibilità alla politica"

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Bellanova: "I penultimatum di Zingaretti tolgono credibilità alla politica",
intervista di Alessandro di Matteo, la Stampa/il Secolo XIX/quotidiani locali Gruppo GEDI, 4 novembre 2019

Ministra Teresa Bellanova, Roberto Gualtieri è arrabbiato: vede una «maggioranza che fa propaganda contro la propria legge di bilancio». Renzi non era contrario al "fuoco amico"?
«Rispondo solo delle questioni che pone Italia Viva. Anticipate innanzitutto al ministro e a Conte. Una legge di bilancio è il manifesto politico-programmatico di un governo. Italia viva ha detto: si blocca l'Iva, non si aumentano le tasse, lavoriamo seriamente a una spending review, riorientiamo le risorse di "Quota 100" per evidenti priorità di giustizia sociale. Proposte, non alzate di scudi. Le riserve su "sugar tax", auto aziendali, "plastic tax" sono verbalizzate: non sono misure strategiche, non servono all'obiettivo ma solo a trovare coperture. La svolta ecologica, se proprio vogliamo stare al tema, è una nostra antica priorità. Siamo stati noi, con "Casa Italia", a indicare come essenziali risparmio di suolo, interventi contro il dissesto idrogeologico, rigenerazione».

Ma voi non c'eravate quando è stata scritta la manovra? Gualtieri dice che il lavoro è stato «ampiamente condiviso» e che c'è nella maggioranza chi «fa il gioco di Salvini»...
«C'eravamo, certo. Non è giusto esasperare! Quello che dico a lei l'ho sottolineato in quelle riunioni, preannunciando il lavoro dei gruppi in Parlamento. Nessuno può dire di non averlo ascoltato. Il ministro Gualtieri sa perfettamente, come tutti quelli che hanno partecipato alle riunioni, che io personalmente - insieme a Marattin - ho posto la questione di quelle tasse».

Il ministro ha detto che la "plastic tax" verrà rimodulata e che sulle auto aziendali si può lavorare in Parlamento. Vi basta?
«Se ora Gualtieri apre al confronto in Parlamento forse anche a lui qualcosa non torna. Vuol dire che non abbiamo posto questioni ideologiche, ma questioni vere. È bene che tutti abbassino i toni».

In ogni caso, il problema è politico. Premier e alleati vi rimproverano di enfatizzare strumentalmente i punti critici della manovra...
«Il Paese esce da 14 mesi tragici in cui tutti gli indicatori avevano il segno meno. C'era un'emergenza democratica con un signore che reclamava pieni poteri. L'aumento dell'Iva era alle porte. Renzi ha impedito che questo accadesse. Nella manovra abbiamo bloccato Iva e tasse su cellulari, gasolio, casa. Altro che enfatizzare!».

Zingaretti chiede «gioco di squadra» e avverte: altrimenti «inutile andare avanti»...
«Ecco, questi sono gli ultimatum che poi diventano penultimatum... Tolgono credibilità alla politica. Una coalizione ha il dovere di confrontarsi. Se anche il ministro dell'Economia dice che ci si può confrontare, è evidente che il Parlamento deve poter discutere».

Che accadrà se non verranno accolti i vostri emendamenti?
«Non precipitiamo le cose, siamo appena all'inizio. Sono convinta che la maggioranza saprà migliorare la manovra, anche in collaborazione con l'opposizione perché il Parlamento è il luogo del confronto...».

Cioè siete disposti a fare modifiche anche con i voti della destra?
«Presenteremo emendamenti, miglioreremo laddove la maggioranza si convincerà. Per noi è chiaro il perimetro della maggioranza, ma è chiaro che si va in Parlamento e ci si confronta».

Non temete che il governo possa cadere a furia di tirare la corda?
«Il governo cade se non dà risposte o dà quelle sbagliate. Noi anticipiamo le questioni per impedire che accada. Forse dovremmo essere ringraziati».

Renzi mette in discussione Conte a palazzo Chigi. Si può cambiare premier senza andare a elezioni?
«Non mettiamo in discussione nessuno. Ma la priorità ora è la qualità delle risposte che anche con la manovra si è capaci di dare alle urgenze del Paese. Il governo non è nato per confermare Conte o singoli esponenti. Non è questione di questo o quello. Se mostriamo capacità di risolvere i problemi non è messo in discussione nessuno».