L'intervento pubblicato da "Genova - la Repubblica" e "il Secolo XIX", 16 dicembre 2020.
I liguri, ma anche chi dalla regione passa per lavoro o per turismo, dovranno mettersi l'animo in pace: i cantieri in autostrada, o quantomeno quelli gestiti da Aspi, dureranno per i prossimi dieci anni, perché ci sono mille e mille ancora criticità e fragilità, in una terra schiacciata fra monti e mare che mette insieme centinaia di viadotti e gallerie, barriere di sicurezza, anti-vento e anti-rumore.
Opere vecchie e trascurate per decenni. A ricordare il piano di interventi in corso ormai da diversi mesi è Enrico Valeri, direttore gestione rete di Autostrade per l'Italia. In una audizione alle commissioni Trasporti e Ambiente della Camera, cui ha partecipato anche l'ispettore del Mit, Placido Migliorino.
Nella sua relazione Migliorino si è concentrato sulla necessità di studiare varianti per il traffico esterne alla rete, facendo l'esempio per i lavori del viadotto Scrivia-Busalla sulla A7 Genova-Milano, una struttura a 12 campate totali per cui il ministero sta valutando la demolizione e ricostruzione. In questo contesto, l'ispettore ha detto che il progetto della Gronda, in quanto mega-variante per A10 e A7, sarebbe importante anche ai fini della sicurezza complessiva.
Raffaella Paita, deputata di Italia Viva, che preside la commissione Trasporti, ha subito dichiarato: «Come spiegato da Migliorino, la Gronda migliora la viabilità e la sicurezza sia perché elimina le tratte a maggior rischio di vulnerabilità, come per esempio quella tra Genova ovest e Genova Bolzaneto con la galleria monte Galletto, sia perché declasserebbe le rampe a svincolo. Alla luce di queste parole si pone però, con forza ancora maggiore il solito interrogativo: se l'opera è fondamentale, perché i cantieri non partono?».