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Gozi: "Il mio no al Referendum per un progetto nuovo"

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Estratto dell'intervista di Giovanna Casadio, "la Repubblica", 19 settembre 2020.

"Malgrado gli attacchi di Giorgia Meloni, che voleva togliermi la cittadinanza, resto cittadino italiano e al referendum ho già votato: convintamente No". Sandro Gozi, eurodeputato, eletto nelle liste macroniane di Renaissance, ex sottosegretario agli Affari europei, lancia un progetto politico per l'Italia sul modello del gruppo Renew Europe. "Il No al referendum è anche l'occasione politica per voltare pagina", dice.

È appena uscito in Francia il suo libro La cible, il Bersaglio, proprio sulla sfida alle destre. Gozi, lei al referendum vota? E come?
"Da italiano all'estero ho già votato. Convintamente No".

Un No in difesa degli equilibri costituzionali o per ragioni politiche, contro i grillini?
"Un No contro vent'anni di retorica anti parlamentare e anti democrazia rappresentativa. È vero che alla fine della Prima Repubblica alcuni parlamentari ci hanno messo del loro per scatenare rabbia e anche odio nei confronti dell'istituzione Parlamento. Dalle battaglie contro la casta fino alla "scatoletta di tonno" da aprire, c'è un filo rosso di cui questo referendum è l'ultimo atto. È una tragicommedia molto pericolosa".

Quale è il pericolo?
"Il taglio del numero dei parlamentari è una riforma tanto inutile quanto pericolosa. Inutile perché tagliare non risolve alcuno dei problemi della democrazia italiana. Nei dodici anni in cui sono stato parlamentare italiano abbiamo tagliato indennità, stipendi, uffici, senza mai incidere sul funzionamento delle Camere e questo non ha fatto che aumentare la sfiducia. Pericoloso è il concetto di tagliare tanto per tagliare. Se arrivasse un nuovo Casaleggio padre che ci porta una meravigliosa piattaforma digitale, allora cosa facciamo? Rimuoviamo del tutto il Parlamento?".

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.