Europa

Gozi: "Europa più debole? In politica estera decide le Président"

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L'intervista su Il Messaggero, 21 giugno 2022

Francia a rischio ingovernabilità dopo il risultato delle elezioni, per il rinnovo dell`Assemblea nazionale, con il tonfo di Emmnanuel Macron, che resta senza maggioranza assoluta, e poi l`affermazione di Jean-Luc Mélenchon e l`impresa di Marine Le Pen, che ha portato il Rassemblement Nacional da 8 seggi a 90. 

«Un rischio viste le sfide che dobbiamo affrontare, sia sul piano nazionale che internazionale», ha detto la premier Elisabeth Porne. Una situazione inedita per Sandro Gozi, eurodeputato di Reinassance e ex consigliere del governo francese Philippe Il. 
Gozi, il presidente Macron oggi è più debole? 
«Macron è stretto in una tenaglia tra estrema destra e movimento populista a sinistra. C`è un virus populista che circola in Europa che non risparmia alcun Paese. Macron con la coalizione centrale Ensemble è il vaccino. Ma il vero sconfitto alle elezioni è Mélenchon». 
Perché sconfitto Mélenchon? 
«Puntava a diventare primo ministro, alla coabitazione con il partito di Macron e a un gruppo unico della gauche: nessuna di queste cose si è avverata». 
Ci saranno ripercussioni in Europa? Vede l'Ue più debole contro Putin? 
«La Repubblica francese dà al presidente dei poteri che gli danno un margine di autonomia che rimane intatta in politica estera ed europea». 
Macron però dovrà fare i conti con le forze parlamentari che non sono contro Putin.
«Dipenderà da come si comporteranno in Assemblea sia Mélenchon sia Le Pen. È un grande punto di domanda». 
Putin blocca gas e grano, e la crisi economica derivante dalla guerra si fa sentire... 
«La Francia è meno esposta allo stop del gas grazie al nucleare, ma la crisi preoccupa i francesi. Serve un grande piano europeo di solidarietà economica ed energetica per famiglie e imprese, perché gli europei non possono trovarsi a dover scegliere tra sostegno a il sostegno all'Ucraina e sostegno all'economia». 
Macron allargherà la sua maggioranza?
«Il voto è un appello dei francesi alla responsabilità. Spetta alla maggioranza presidenziale, cambiando metodo, coinvolgere tutte le Forze disponibili a dialogare per fare le riforme. Penso a socialisti, ecologisti, repubblicani».
 In Italia teme un`affermazione dei populisti? E quanto potrebbe valere una nuova alleanza di centro? 
«Sì, temo un`affermazione dei populisti. Ma vedo anche uno spazio per una nuova proposta di centro che potrebbe andare ben oltre il 10% dei consensi, ridando fiducia a tanti italiani che hanno voltato le spalle alla politica. Servirebbe lungimiranza un passo indietro di alcune personalità. La rotta l`ha tracciata Draghi».