Intervista a Sandro Gozi per «La Repubblica» dell' 8-07-2024
di Concetto Vecchio
Intervista all'eurodeputato di Renew: «vincono gli europeisti. Forza Italia non vada al traino di Meloni. Ai moderati servono nuovi protagonisti»
Sandro Gozi, eurodeputato macroniano, cosa è successo in Francia?
«Semplicemente i francesi hanno rifiutato l'estrema destra. È una bellissima lezione per l'Europa».
Cosa esattamente ha portato al ribaltone rispetto al primo turno?
«Il programma del Rassemblement national - la distinzione tra francesi e binazionali, l'incompatibilità con l'Europa, le riforme economiche inattuabili - ha messo paura. E le forze democratiche, grazie a una campagna elettorale efficace, sono state brave a smascherare il bluff».
Alla fine ha prevalso l'istinto democratico?
«Sì, lo dimostra la significativa partecipazione al voto, mai così alta al secondo turno dalla prima elezione di Mitterrand nel 1981. L'affluenza al 70 per cento rappresenta una mobilitazione straordinaria».
Mélenchon ha detto: abbiamo salvato la Repubblica.
«Sì, ma lui stesso si è chiamato fuori dalla maggioranza. Anche per Macron non si poteva andare oltre la desistenza».
Non bisognerebbe tenere unito il fronte democratico anche in Parlamento?
«Ma anche il programma di Mélenchon è irrealistico. Costerebbe trecento miliardi, quanto il Pil portoghese, anche perché vorrebbe abolire la riforma delle pensioni. Ci sono anche enormi differenze culturali e politiche. Durante la campagna elettorale i suoi hanno usato toni antisemiti che per noi sono inaccettabili».
Cosa succederà adesso?
«Il Parlamento è composto di tre blocchi, due dovranno lavorare insieme perché nessuno ha la maggioranza assoluta. Prevedo una collaborazione che includa il Place publique di Glucksmann e i repubblicani. La Francia esce più parlamentare da questa elezione. Manca l'ultimo tassello, però».
Quale?
«Come già avviene al Parlamento europeo le forze politiche anti Le Pen dovranno collaborare. C'è ora un Parlamento proporzionale eletto col maggioritario. È una Francia tripolare».
Macron ha vinto la sua scommessa.
«Sì, e nessun presidente dopo sette anni al potere aveva mai ottenuto questi risultati. Se le proiezioni saranno confermate Ensemble avrà 150 parlamentari. Diciamo che la notizia della morte del macronismo era grandemente esagerata».
Cosa possiamo imparare noi italiani?
«L'estrema destra non è imbattibile. Però le forze di centro, come Forza Italia, non debbono andare al traino di Giorgia Meloni».
Il centro in Italia è debole.
«Ma se cambiano protagonisti e atteggiamenti anche il centro ha uno spazio importante».
Prima il Regno Unito, ora la Francia. È un segnale?
«Nei Paesi del G7 vincono gli europeisti. Un buon viatico per il voto americano».