parlamento giustizia elezioni 2022

Giustizia, Vitiello: "Tema ignorato da Pd, 5S e Destre"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

L'ntervista pubblicata da "Metropolis", 23 settembre 2022.

Catello Vitiello, parlamentare di Italia Viva, ha accettato una candidatura di servizio nel plurinominale a Salerno.

Onorevole, una scelta coraggiosa la sua?
«Ha accettato di far parte di questa competizione elettorale pur sapendo he non avrei puntato a conservare il seggio. Sono felice di aver servito il mio Paese in questi quattro anni e mezzo cercando di fare del mia meglio per contribuire a migliorare i settori nei quali é stato chiesto il mio impegno».

Si è battuto molto per la Giustizia. Soddistatto di quanto fatto fino ad ora?
«Si poteva fare molto di più. Soprattutto se altri partiti che componevano la maggioranza durante il Governo Conte Il e quello Draghi avessero capito la posta in gioco. Una giustizia giusta, i temi del garantismo, la difesa delle categorie professionali impegnate nel mondo del diritto. sono sempre stati miei principi ispiratori per i quali mi sono battuto in Commissione e in Aula».

Renzi e Calenda credono nel Terzo Polo. Lei come vede questa sfida?
«Da un lato c'è il Pd che sembra solo aver voglia di perdere e di farlo nel modo più indolore possibile. Accanto ci sono i Cinque Stelle che fanno una battaglia personale fregandosene dei destini del Paese. E poi un centrodestra rissoso in cui non si comprende chi comandi: se Meloni o Salvini. C'è un solo modo per votare in maniera intelligente, dare il voto al Terzo Polo che ha la cosiddetta "agenda Draghi" come metodo di governo, seguendo il percorso avviato dall'italiano più autorevole, premiato qualche giorno fa come migliore statista del mondo».

Ormai il voto sembra essere una sorta di re ferendomi sul reddito di cittadinanza. Lei che ne pensa?
«Nessuna può mettere in dubbio che lo stato debba dare risposte serie contro la povertà, Matteo Renzi, per primo, ha introdotto il reddito di inclusione. Ma il reddito di cittadinanza non può trascinarsi in un sussidio perenne in sostituzione del lavoro, che è e deve restare una priorità per il Governo. Dobbiamo dare alle azienda la possibilità di ottenere sgravi fiscali per le assunzioni».

Dal 13 ottobre lei cosa farà?
«Sono un avvocato penalista. Un lavoro l'ho sempre avuto e continuerò ad esserlo. Ma non lascio politica, se vuole sapere questo il mio impegno continua e, anzi, diventa ancora più incisivo».