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Giornalisti intercettati, Anzaldi: "Chiedo l'impegno della Ministra Cartabia affinché tale violazione non si ripeta"

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L'intervento pubblicato da "il Riformista", 6 aprile 2021.

Non diversamente da quanto accade in Egitto o in Turchia, in Italia la magistratura ha intercettato, senza averli indagati, almeno sette giornalisti. La Procura di Trapani nel 2017 ha registrato e trascritto le conversazioni di Nancy Porsia, freelance, Fausto Biloslavo del Giornale, Nello Scavo di Avvenire, Claudia Di Pasquale di Report, Francesca Mannocchi de l'Espresso, Sergio Scandurra di Radio Radicale e Antonio Massari de il Fatto. In comune hanno tutti il fatto di seguire gli avvenimenti in Libia.

Il parlamentare siciliano Michele Anzaldi, Italia Viva, chiede alla ministra Cartabia un impegno affinché una tale violazione non possa più ripetersi. "Esiste una legge sulle intercettazioni, perché non viene applicata da chi per mestiere deve far applicare le leggi? F un principio fondamentale per lo Stato di diritto, che non vale solo per i giornalisti. Ma quando si ascoltano i giornalisti parlare con gli avvocati, e si trascrivono le conversazioni, ci si incammina sulla strada che nella storia ha portato alle più grandi tragedie", dice.

E condivide una riflessione: "I nomi che leggiamo hanno le spalle larghe, sono professionisti che lavorano con testate importanti. Chi si metterà a fare il giornalista d'inchiesta, da freelance, se il suo lavoro viene intercettato in tempo reale?". Senza contare il costo in termini economici e organizzativi dell'operazione. "In Sicilia si dovrebbero mettere i soldi su altre inchieste, forse", conclude Anzaldi.