parlamento

Giachetti: Parlamento ipocrita Il Pd dimentica la storia tanti governi caduti per mano delle toghe

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

L'intervista a Roberto Giachetti per "Il Giornale" di Laura Cesaretti

Il deputato di Italia viva applaude il ministro «Da Berlusconi a Prodi passando per Renzi i magistrati hanno spesso condizionato la vita politica con inchieste poi finite in nulla»

E Onorevole Roberto Giachetti, sinistra e organi del giustizialismo come «il Fatto» accusano Italia viva di stare con Crosetto e le sue denunce contro l`interventismo politico della magistratura. È vero?

«Pd contrario di loro io non vedo alcuno scandalo nelle parole di Crosetto, anzi: ha scoperto l`acqua calda, ma gli fa onore averlo detto in modo molto preciso. Se non ci fosse un tornado di ipocrisia in Parlamento, tutti dovrebbero ammettere che ha raccontato in modo persino edulcorato quel che succede da anni in Italia».

A che si riferisce?

«Chi può negare che una parte della magistratura condizioni la vita dei governi e la politica, da Mani Pulite in poi? E vorrei fare una postilla: le cose che recentemente è stato capace di dire uno dei magistrati protagonisti di quella stagione, Davigo, seccato perché i suicidi di alcuni indagati gli facevano perdere le sue "fonti", sono gravissime. Altro che test attitudinali, per alcuni magistrati ci vorrebbero i test psichiatrici».

Nel suo intervento in aula ha fatto un lungo elenco di governi messi in crisi da azioni giudiziarie, spesso finite nel nulla.

«Un caso clamoroso riguarda Berlusconi, che peraltro viene inseguito anche dopo la morte: hanno appena aperto l`ennesimo processo sul caso Olgettine. Ma c`è un episodio ancor più grave: Paolo Mieli ha raccontato che nel `94 l`avviso di garanzia, che colpì il Cavaliere durante un summit internazionale, fu fatto avere al Corriere della Sera di cui era direttore ben otto ore prima che a Berlusconi. E un reato o no? Lo è, ma nessuno ha aperto un fascicolo contro chi lo fece uscire da Palazzo di Giustizia».

Se l`è presa anche con il Pd.

«Impressiona che il Pd dimentichi la sua storia: nel 2008 il governo Prodi fu fatto saltare con un`indagine che vide la moglie del ministro della Giustizia arrestata. Clemente Mastella si dimise, si aprì la crisi. Poi tutti vennero prosciolti, ma intanto il governo era caduto. Come si fa a dire che la magistratura non condiziona la vita politica? Per non parlare di Renzi».

Che fa concorrenza a Berlusconi per numero di inchieste.

«Tutte finite in nulla. L`elenco è impressionante: nel 2014 è indagato perché stava nell`appartamento di Carrai. Archiviato. Poi indagine per bancarotta sul padre, archiviata. Nel 2016 l`inchiesta Tempa rossa, finita in niente ma intanto la ministra Guidi si dimise. L`inchiesta sul cognato per i fondi Onu, assolto. L`inchiesta Banca Etruria sul padre di Boschi, assolto. L`indagine sulla madre di Renzi, assolta. L`arresto dei genitori, assolti. L`inchiesta Open, ancora aperta nonostante le bocciature della Cassazione. Le intercettazioni abusive dei parlamentari, come nel caso Ferri. Serve una riforma che ripristini la civiltà giuridica in questo paese».

Per questo sostenete la riforma Nordio?

«Il problema è che non si fa: sulla separazione delle carriere è tutto fermo. Sui magistrati fuori ruolo, che fanno il bello e cattivo tempo nei ministeri, pure. Abuso di custodia cautelare, missing. In compenso si è ingolfato il sistema inventando 15 nuovi reati. Viene da pensare che il governo abbia paura di fare la riforma, perché in qualche modo è anche lui, come i precedenti, sotto ricatto».