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Giachetti: ""Ha vinto il diritto parlamentare. Pd a totale rimorchio del M5S"

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Intervista di Alessandro Di Matteo, "la Stampa", 12 febbraio 2020.

Il passo indietro del governo sulla prescrizione è un primo risultato, ma ancora non basta. Il renziano Roberto Giachetti apprezza la scelta di non forzare sull'accordo che Italia Viva non aveva siglato, ma avverte: «Pronti a votare il ddl Costa. Basta prese in giro».

Per ora l'avete avuta vinta voi...
«Diciamo innanzitutto che l'ha avuta vinta il diritto parlamentare, quella roba sarebbe stata incostituzionale. Abbiamo dimostrato in tutti i modi, anche con una sentenza del 2014 dell'attuale presidente della Corte costituzionale, che questa cosa non si poteva fare. E poi è un piccolo ritorno alla ragionevolezza, al di là delle forzature, delle dichiarazioni... Questo non significa che il tema sia risolto».

Zingaretti dice che state mettendo in scena un «teatrino insopportabile»...
«A me Zingaretti fa un po' tenerezza. Nel teatrino normalmente gli attori recitano una parte sola. Il Pd ha recitato cinque parti in commedia: prima ha votato con noi contro la norma Bonafede, da quando è al governo ha detto per settimane che avrebbe risolto il problema. Alla fine, noi abbiamo ottenuto che la Lega - che aveva firmato la Bonafede - ora appoggia la riforma Orlando, mentre M5s riesce a fare in modo che il Pd difenda la norma Bonafede che aveva contrastato. Questo spiega l'imbarazzo del Pd e anche i toni...».

Veramente il Pd dice che la Bonafede rischia di rimanere com'è perché voi non accettate mediazioni.
«Questa è una palla buttata in calcio d'angolo. Avevamo proposto una soluzione: torniamo alla legge Orlando. Ci hanno detto no e come mediazione abbiamo proposto ciò che avevano detto un anno fa gli stessi 5 stelle: sospendiamo la riforma della prescrizione, in attesa della riforma del processo penale. È incomprensibile che non la accetti soprattutto chi l'aveva proposta un anno fa. È tutto strumentale, il Pd è totalmente a rimorchio del MSs, con una torsione giustizialista che non ci può vedere complici».

Adesso il governo potrebbe mettere tutto dentro un disegno di legge che riforma anche il processo penale. Vi va bene?
«Dire che si realizza in dieci giorni una riforma che non è stata fatta in un anno lascia qualche perplessità. È un tentativo di mettere una pezza, sapendo che è una cosa assolutamente irrealistica. Noi andiamo avanti, il 24 febbraio arriva in Aula il provvedimento di Costa (di Fi, ndr). Voteremo a favore perché significa tornare alla legge Orlando».

Forse significa anche far cadere il governo...
«Questa è la singolare interpretazione del diritto parlamentare secondo Franceschini. Quando abbiamo detto che se avessero insistito con l'emendamento nel "Mille-proroghe" blindato con la fiducia, noi avremmo presentato la mozione di sfiducia contro Bonafede lui ha detto: "È una mozione di sfiducia al governo". Invece se tre partiti della maggioranza decidono contro il parere del quarto va tutto bene! Se si vuole un provvedimento che tenga vincolata la maggioranza, si deve concordare con tutta la maggioranza».

Così non se ne esce.
«Se l'obiettivo è ridurre i tempi del processo si sospenda per un anno la modifica della prescrizione e si faccia la riforma del processo penale. Non si può partire dalla sospensione della prescrizione. Questa per noi è la via maestra, poi se hanno altre proposte da fare, ascoltiamo. Basta che non sia una presa in giro».