territori

Genova ricorda la morte di Guido Rossa. Paita: "Un uomo di grande coraggio"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

L'intervento pubblicato da "il Secolo XIX", 25 gennaio 2022.

Sono passati 43 anni dalla morte di Guido Rossa, per mano delle Brigate Rosse, il 24 gennaio del 1979. Oggi, Genova e le sue istituzioni hanno ricordato l'operaio e sindacalista dell'Italsider. Alle 9 è stata deposta una corona al cippo nei giardini di via Fracchia, dove Rossa venne ucciso.

Erano presenti il sindaco Marco Bucci, Massimo Bisca, presidente provinciale Anpi Genova, Italo Porcile, dell'Anpi Oregina, Federica Cavalleri, assessore del Municipio Centro Est.

Alla cerimonia commemorativa, organizzata dal Comune di Genova in collaborazione con Anpi Oregina e Municipio I Centro Est, ha partecipato anche una rappresentanza di studenti della scuola secondaria di I grado dell'Istituto Comprensivo Statale Oregina «Gastaldi».

Dopo la deposizione dei fiori si è svolta una cerimonia nello stabilimento Acciaierie d'Italia di Genova Cornigliano, ancora con il sindaco Bucci e con Armando Palombo della Fiom Cgil di Genova.

Commozione alla cerimonia che si è tenuta all'interno dello stabilimento genovese dove Rossa lavorava e che allora si chiamava Italsider. In fabbrica è stata collocata una corona di fiori dove Rossa aveva la sua postazione di lavoro. La cerimonia poi si è spostata alla camera del lavoro di Genova Cornigliano per concludersi, nel pomeriggio, davanti al monumento di Rossa in largo 12 ottobre.

"Sono passati 43 anni da quel terribile 24 gennaio del 1979 quando Guido Rossa, operaio e sindacalista dell'Italsider fu assassinato drammaticamente dalle Brigate Rosse. Un uomo di grande coraggio che non esitò a denunciare un brigatista infiltrato nella fabbrica e difendere a ogni costo la nostra democrazia". Così Raffaella Paita, deputata di Italia Viva. "Era compito delle istituzioni proteggere quest'uomo che testimoniando aveva fatto il suo dovere fino in fondo, denunciando l'organizzazione criminale che solo l'anno prima si era macchiata del sangue di Aldo Moro. La sua morte ha segnato la drammatica perdita di una vita umana. Ma ha scritto una pagina di storia: da allora fu inequivocabilmente chiaro che tra movimento operaio e brigate rosse non vi era e non vi sarebbe mai potuta essere contiguità alcuna. Rappresenta, nel dolore, un momento di svolta fondamentale nella costruzione di quell'unità nazionale che da lì a pochi anni porto alla sconfitta delle Brigate Rosse. Ogni anno da 43 anni la sua fabbrica lo ricorda, mettendo insieme alla commemorazione la richiesta di attenzione per il lavoro, per i diritti dei lavoratori e per una vera giustizia sociale, il miglior modo migliore per onorare Guido Rossa", conclude Paita.