Infrastrutture porti

Genova, Bellanova: "Dal ministero soldi per la diga. L'Authority faccia la sua parte"

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Estratto dell'intervista di Simone Gallotti, "il Secolo XIX", 21 maggio 2021.

L'approdo nel primo sistema portuale italiano è una tappa che Teresa Bellanova, viceministra con delega agli scali del Mims, il Ministero delle Mobilità Sostenibili, vuole rendere simbolica. L'inizio del percorso per diventare il punto di riferimento di un settore che percepisce poche sponde nel governo. Oggi l'esponente di Italia Viva sarà a Genova e Savona, domani alla Spezia.

I porti italiani stanno giocando una partita cruciale con il Pnrr e la transizione energetica: da business dell'altro secolo a driver dell'industria a impatto zero...
«Partiamo da un dato: mare e sistema dei porti sono driver strategici per il nostro Paese, per la sua leadership e per la sostenibilità integrata. È un tema peraltro da tempo al centro delle politiche infrastrutturali nazionali. In questo caso i principi di sostenibilità sono affermati per legge: la pianificazione portuale è tenuta a rispettare criteri di sostenibilità energetica e ambientale e le Autorità devono dotarsi di uno strumento di pianificazione per la riduzione della Co2. Il Pnrr valorizza e amplia questa prospettiva con procedure semplificate per l'autorizzazione di quelle infrastrutture che forniranno energia elettrica da terra alle navi durante la fase di ormeggio e anche all`abbattimento delle emissioni inquinanti con il rinnovamento della flotta».

Rimane però il tema della competitività, affossata, tra l'altro da una scarsa autonomia delle Authority.
«Le 15 Autorità sono già dotate di autonomia amministrativa, organizzativa, regolamentare, di bilancio e finanziaria. La funzione del Mims di vigilanza e indirizzo non è ostativa del principio dell'autonomia. Quanto ai poteri, abbiamo proposto noi, anche come Italia Viva, che i presidenti delle Autorità di sistema portuale diventassero commissari delle opere nei porti. Come vede, nessun ostacolo. Il che non elude il tema del coordinamento e la necessità di una regia e una programmazione unitaria sugli investimenti. Interpreto così la mission della Conferenza nazionale, che è necessario far funzionare per focalizzare anche le vocazioni specifiche dei singoli porti. Altrimenti rischiamo di trasformare i punti di forza in criticità. È un lavoro da condividere con i diretti interessati e che ha bisogno di massima inclusione. Coinvolgimento autentico, per me, è questo. Ho intenzione di incontrare già nelle prossime settimane tutti i presidenti delle Autorità, per capire con loro se le opere ferroviarie contemplate corrispondono alle esigenze o è necessario altro».

Diga di Genova: il Pnrr stanzia 500 milioni, ma non bastano. Da dove arriveranno gli altri soldi?
«Si parlava da tanti anni di diga e solo il nostro governo è riuscito a renderla una realtà certa. Direi che è una buona notizia. Si tratta di un'opera fondamentale per la sicurezza del porto e l'arrivo delle grandi navi. Il ministero aggiungerà risorse. Bisogna però che, anche su questo, ognuno faccia la propria parte. Anche l'Autorità di sistema portuale».

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.