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Garavini: "Difesa unica europea, un tema di sempre maggiore attualità"

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L'intervento della parlamentare di Italia Viva, pubblicato su "la Verità", 17 luglio 2020.

Incerto, insicuro e competitivo. È il mondo che ci aspetta dopo il Covid-19, a cui l'Italia deve prepararsi avendo ben chiaro il concetto di interesse nazionale». E per questo che il Centro alti studi per la Difesa (l'istituto delle forze armate presieduto dal generale Fernando Giancotti) ha rivolto una vera e propria «chiamata alale armi» alla comunità nazionale del pensiero strategico. L'appello è arrivato mercoledì con un'apposita richiesta di contribuiti che confluiranno in un documento finale da presentare a maggio del prossimo anno. Sono invitati esperti, think tank, centri di ricerca e università.

Che fare quindi? Sul fronte della Difesa europea la partita è aperta. Oggi, a Bruxelles, i capi di Stato e di governo dell'Ue si ritrovano per un vertice delicato tra Recovery fund e bilancio pluriennale 2021-2027. Nei complessi negoziati coni Paesi cosiddetti «frugali», il rischio è che la Difesa comune finisca con il venire ridimensionata.

Visto lo scenario internazionale, «la capacità dell'Unione di poter contare su urna propria Difesa unica, con risorse e strutture adeguate, diventa di sempre maggiore attualità», ci ha spiegato Laura Garavini, presidente della commissione Difesa del Senato e co-firmataria di una. lettera con diversi colleghi europei che invita i governi a mettere tra le priorità del vertice di oggi e domani il tema della Difesa. Nessun toppa arriverà comunque da Bruxelles per gli investimenti della Difesa italiana: «C'è la consapevolezza che serve sempre un co-finanziamento da parte dello Stato membro; dunque, i diversi progetti che saranno messi in campo richiedono anche risorse nazionali», conclude Garavini.