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Gadda: "Una legge che rende più facile donare il cibo"

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L'iniziativa della parlamentare Iv su Avvenire - Lazio Sette, 21 giugno 2020.

Una lotta quotidiana contro la povertà e lo spreco alimentare: è quella che viene portata avanti da tempo dal Banco Alimentare, anche nel Lazio, e che ora in questa regione trova un grande alleato nella Fondazione Santa Lucia. La struttura ospedaliera del "Santa Lucia", eccellenza nazionale nel campo della neuroriabilitazione e della ricerca, è infatti la prima nel Lazio a decidere di mettersi al fianco del Banco Alimentare per il recupero delle eccedenze alimentari, evitando così gli sprechi e donando un pasto a chi non lo ha.

Già da alcune settimane il "Santa Lucia" dona al Banco le eccedenze alimentari prodotte dalla mensa, gestita dalla Pellegrini, a sua volta già impegnata fattivamente con il Banco Alimentare nella lotta allo spreco. Anche durante il recente periodo del lockdown, quando un po' tutto si è fermato, è invece. proseguita questa azione di generosità messa dunque in campo da Fondazione Santa Lucia, Banco Alimentare e il gruppo Pellegrini, come è stato illustrato nei giorni scorsi a Roma durante urta apposita conferenza stampa. Questo è stato possibile perché quella del "Santa Lucia" è per l'appunto la mensa di ima struttura ospedaliera e che quindi ha continuato a prestare assistenza ai pazienti, a differenza delle mense aziendali che sono state invece chiuse come previsto dalle disposizioni sanitarie. I pasti così recuperati - e si tratta di almeno 500 porzioni al mese - vengono donati dalla Fondazione Santa Lucia alla mensa della Basilica romana dei santi Bonifacio e Alessio, una struttura che segue centinaia di indigenti e natovi poveri.

«La grave crisi che stiamo vivendo rende sempre più necessaria l'alleanza tra il Terzo settore e il mondo dell'imprenditoria. Il Banco Alimentare del Lazio - ha dichiarato il suo presidente Giuliano Visconti - raggiunge ora un piccolo traguardo cominciando il suo primo recupero da una struttura sanitaria, e lo fa grazie al sostegno di due partner così importanti come Fondazione Santa Luna e Pellegrini SpA. Ci auguriamo che altre strutture sanitarie possano seguire quest'esempio e sì alleino con noi contro lo spreco alimentare al fianco dei più deboli». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Maria Adriana Amadio, presidente dell'Istituto Santa Lucia «Il recupero delle eccedenze alimentari inevitabili in una grande realtà ospedaliera con oltre 300 posti letto, rientra nelle nostre attività quotidiane a favore delle persone. Un'alimentazione adeguata è parte dei percorsi di neuro-riabilitazione e con questa collaborazione' intendiamo contribuire allo sforzo. che l'intera società sta affrontando per la sostenibilità: ci auguriamo che possa essere seguita da altre realtà ospedaliere».

Soddisfazione stata espressa pure da Valentina Pellegrini, vicepresidente del gruppo Pellegrini: «la nostra azienda è orgogliosa del bellissimo rapporto. dieci lega alla Fondazione Santa Lucia e a Banco Alimentare Su circa 600 pasti giornalieri, avere eccedenze per 5 pasti al giorno significa che gli utenti finali credono nel concetto di sostenibilità, che le nostre maestranze sono preparate per evitare gli sprechi alimentati e, infine, die tutti attraverso l'attività del Banco Alimentare contribuiamo al bene comune. Noi lavoriamo costantemente nella direzione della sostenibilità, cime inizia a monte, nel progettare un servizio di ristorazione che consumi meno risorse ambientali possibile, minimizzando la nostra impronta su ciò che ci circonda».

Alla conferenza stampa ha preso pare anche la deputata Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge antisprechi, che ha detto tra l'altro: «La legge antispreco, proprio per rispondere alle emergenti fragilità, è stata notevolmente ampliata consentendo la donazione per solidarietà sociale di un paniere molto ampio di beni. Sono cena che questo modello di welfare, basato sulla sussidiarietà, sulla grande professionalità dei soggetti coinvolti e sulla capacità di collaborare in rete tra imprese, Terzo settore e istituzioni, darà i suoi frutti».

Contro lo spreco alimentare c'è la legge 166/16 entrata il vigore il 14 settembre del 2016. promossa da Maria Chiara Gadda. La norma è stata pensata per rendere più organico e semplice il quadro normativo italiano al fine di aiutare le persone più povere del Paese. Si legge sul sito del Banco Alimentare. ta norma ha provveduto a dare una definizione chiara di operatore del settore alimentare, soggetti cedenti, eccedenze alimentari, spreco, donazione, termine minimo di conservazione e data di scadenza. ecc. Tra i vari punti che la caratterizzano vi è la possibilità per le autorità di donare gli alimenti oggetto di confisca alle organizzazioni non profit; l'opportunità di agevolazioni amministrative per i donatori attraverso la semplificazione delle procedure di donazione rispetto alla distruzione; ed ancora, qualora non tosse possibile l'utilizzo umano, ne valorizza il recupero per uso zootecnico o energetico. Incoraggia anche i rapporti con il mondo agricolo per la raccolta in campo ed ha introdotto la possibilità peri comuni di incentivare chi dona alle organizzazioni non profit con una riduzione della tassa dei rifiuti.