Italia Viva Family Act

Gadda: «Family Act svolta epocale»

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Intervista a Maria Chiara Gadda su la Prealpina 13/06/2020

«Nessuna elezione fino al 2023 anche se questo non significa che non possa cambiare il governo. Di certo, però, mi auguro che il Parlamento vari al più presto il Family Act approvato ieri (giovedì, ndr) dal Consiglio dei ministri. Cominciare con un sostegno sociale efficace dal 1 gennaio prossimo, potrebbe essere decisivo per superare le difficoltà che ci attendono dal prossimo autunno».

Maria Chiara Gadda, parlamentare varesina in quota a Italia Viva, è appena scesa dall`aereo che l`ha riportata a Malpensa. Aveva da poche ore salutato il traguardo tagliato dalla sua collega Elena Bonetti, ministra delle Pari opportunità, della Famiglia e delle Di sabilità: il Family Act proposto alla Leopolda di settembre - e spiegato a Varese dalla stessa Bonetti, lo scorso 31 gennaio - è da giovedì sera incanalato sulla via che porta alle Camere. La strada s`annuncia accidentata: le opposizioni attaccano («Più fumo che arrosto sentenzia l` Udc, Antonio De Poli e mancano riferimenti sugli stanziamenti»), i sindacati bacchettano («Proposte da valutare - così la Cgil nazionale ma la visione sui tempi di vita e di lavoro pare letta solo come una criticità femminile»). Insomma, il gioco delle parti è cominciato ma Gadda è soddisfatta.

Maria Chiara Gadda, tra le prime sostenitrici del Family Act
«Non è scontato - spiega lei stessa- portare una riforma generale all`attenzione del Cdm e ottenerne il via libera. Tanto meno è scontato disegnare un nuovo assetto, che definirei epocale, il quale riporta la famiglia al ruolo di perno sociale e mette una diga alla denatalità, intervenendo anche sul lavoro e facendo tutto ciò in modo organico».

Allude ai cinque pilastri del Family Act?
«Sì. L`assegno universale e mensile, dal settimo mese di gravidanza fino ai 18 anni del proprio figlio (con un incremento del 20% dal terzo figlio mentre in caso di disabilità, il limite temporale decade), il sostegno alle spese scolastiche e educative delle famiglie, la riforma dei congedi parentali, l` incentivo al lavoro femminile per dare un senso concreto alla parità di genere, il sostegno economico agli under 35 per il pagamento dell`affitto della prima casa ma anche i premi ai datori di lavoro che sosterranno lo smart working, sono misure che andranno a sostituire i provvedimenti frammentari sin qui in vigore e che sono suscettibili dei chiari di luna delle leggi di bilancio. L`emergenza Covid, nella sua drammaticità, ci ha insegnato tanto: ora si tratta di sostenere le parti più fragili della società, quelle più colpite dalla crisi, e di dare stabilità a risorse che avevamo sottovalutato, come «Basta provvedimenti frammentari: finalmente una riforma organica» il telelavoro».

A proposito di bilancio, se la sostenibilità economica passa attraverso la cancellazione di quei «provvedimenti frammentari», a quanto ammonterà l`assegno mensile?
«La misura del costo l'avremo dopo il passaggio nelle Commissioni e poi col voto delle Camere. Sull` assegno posso solo dire che sarà per tutti i nuclei familiari con figli fino ai 18 anni o anche oltre, se disabili, senza distinzione di censo ma che la somma andrà parametrata all`Isee».

Ieri il premier Giuseppe Conte s` è detto convinto che il Piano Bonetti aiuterà la genitorialità e contrasterà la denatalità. Poi, sempre ieri, ha annunciato che «le risorse per le infrastrutture sono 120 miliardi e che ci vogliono norme speciali». Proprio quanto previsto dal Piano Italia Shock presentato da Matteo Renzi: Alta velocità, modernizzazione di porti e aeroporti, cantieri sbloccati, rete idrica e potenziamento infrastrutturale. Un segnale per la politica sociale dei Cinquestelle, arenatasi sul reddito di cittadinanza?
«Intanto potenziare le infrastrutture significa pensare anche alle scuole e, per esempio, all`insegnamento a distanza, ove necessario: quanti ragazzi hanno dovuto affrontare l`emergenza Covid-19 in situazioni di disparità tra pc mancanti e linee internet senza fibra? Dopo di che il compito della politica è quello di dare risposte concrete: d`accordo gli Stati Generali ma da eletta rivendico la responsabilità di scegliere dopo aver ascoltato illustri pareri. Così come credo che le direttive del Comitato tecnico scientifico sul tema scuola, sarebbero dovute essere vagliate caso per caso dalla politica e non attuate tout court. Sulla lettura politica, invece, è evidente che i Cinquestelle di oggi non sono il monolite del 2013 e che questo condiziona la maggioranza: ne riparleremo dopo le regionali. Per il resto, posso solo auspicare che il governo continui ad accogliere le proposte di lv, che mi paiono molto più concrete e in linea con questi tempi difficili, delle gestioni di certi enti pubblici strategici»

Si riferisce ad Anpal e Inps e alla sue sollecitazioni alla ministra cinquestelle Nunzia Catalfo affinché ne sostituisca i vertici?
«Sì. Abbiamo bisogno di trasparenza per essere credibili»