economia

Fortis: "Il rimbalzo post pandemia dell'economia italiana è figlio anche di Industria 4.0"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

L'intervento su "il Sole 24 Ore", 8 dicembre 2021.

"L'immediato futuro dell'intera economia mondiale è incerto a causa della variante Omicron, dei costi alle stelle di energia e materie prime e delle strozzature nelle catene delle forniture internazionali", spiega oggi il professor Fortis dalle colonne de "il Sole 24 Ore". Tuttavia, prosegue Fortis, "l'Italia sta vivendo un momento magico per capacità di reazione dopo la pandemia, con la crescita del Pil che non cessa di stupire e l'agenzia Fitch che ci rialza il rating dopo vent'anni".

Le imprese non stanno perdendo l'ottimismo e continuano a credere fermamente nel futuro, ci dice Fortis. Come mai? "Forse perché l'Italia ha a disposizione tre armi vincenti".

Quali sono queste tre armi? La prima, ci dice Fortis, è Draghi; la seconda è il mai abbastanza lodato pacchetto di misure denominato Industria 4.0; la terza è il nostro stesso modello industriale manifatturiero

I meriti del Governo Draghi sono ben noti, spiega Fortis: in primis, un efficace piano vaccinale che ha permesso alla nostra economia di tornare a operare a pieno ritmo, senza più rischi di nuovi lockdown. Inoltre, Draghi "ha spinto la fiducia delle imprese italiane (e dei mercati) ai massimi storici. Dando anche implicitamente, con la sua sola presenza ai vertici delle nostre istituzioni, una assicurazione che l'esecuzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sarà fatta in modo serio e senza sperpero di risorse, garantendo così continuità tra la ripresa di quest'anno e la crescita del 2022 e degli anni seguenti".

Venendo al settore manufatturiero, Fortis ci dice che "mentre le manifatture degli altri Paesi arrancano per la mancanza di semilavorati e componenti, la manifattura italiana è stata ad ottobre e novembre quella con la più forte crescita tra i Paesi del G20".

Insomma, sottolinea Fortis, "chi parla di mero rimbalzo dell'economia italiana dopo la forte caduta del 2020 non ha capito né che cosa fosse realmente accaduto prima della pandemia né che cosa sta accadendo ora. Infatti, anche se pochi se ne erano/sono accorti, è dalla metà dello scorso decennio che la manifattura italiana ha decisamente cambiato passo".

Ma come è potuto accadere? "Gran parte di questo cambiamento strutturale - spiega Fortis - è dovuto alle misure denominate Industria/Impresa 4.0 introdotte dai governi Renzi e Gentiloni, che hanno favorito un radicale rinnovamento dei macchinari, delle tecnologie e dei processi produttivi delle nostre imprese, con un boom degli investimenti fissi in macchinari e mezzi di trasporto e una potente iniezione di digitalizzazione negli stessi".

Inoltre, prosegue Fortis, "anche dopo la pandemia le nostre imprese sono immediatamente tornate a investire a tassi impetuosi, approfittando delle misure di Industria 4.0".

Venendo, infine, al nostro particolare modello industriale, Fortis spiega che è "meno caratterizzato di quello di altri Paesi da industrie dominanti con produzioni seriali di massa (come, ad esempio, l'auto in Germania)".

Ovvero, l'Italia, come sottolinea Fortis, "è specializzata in innumerevoli nicchie e possiede altresì proprie catene corte interne di fornitura dentro i distretti e le filiere che le hanno finora permesso di non rallentare/fermare le proprie produzioni e le consegne alla clientela".

Pertanto, prosegue Fortis, "la stessa struttura del nostro export appare più diversificata e meno esposta alle carenze internazionali di componentistica elettronica rispetto alle altre economie avanzate".

Insomma, spiega Fortis, guardando al futuro, "se nel 2021 il boom del nostro Pil è stato trainato, oltre che dalla manifattura, anche dall`edilizia e dalla vigorosa ripresa dei consumi (di cui ha largamente beneficiato il turismo), il 2022 e gli anni seguenti saranno decisivi per l`attuazione del Pnrr." Dunque, conclude, "se i cospicui investimenti pianificati in digitalizzazione, green economy, capitale infrastrutturale e sociale, come tutti speriamo, saranno realizzati con efficienza e rispetto dei cronoprogrammi, l'Italia avrà la possibilità di diventare tutta intera una economia 4.o, riducendo i suoi più acuti divari cronici, che si chiamano Pubblica amministrazione, Giustizia e Mezzogiorno".