economia

Fortis: "Esonerato Draghi, si torna in serie B"

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L'intervento su "QN", 26 luglio 2022.

"Immaginatevi  - scrive oggi il professor Marco Fortis, sulle colonne di "QN" - una partita di calcio-economia in cui una squadra, la nostra, dopo anni in cui abbiamo spesso rischiato la retrocessione, ha finalmente un numero 10 grande come Pelé, che si chiama Draghi, arrivato in cabina di regia quasi per caso".

E ancora, proseguendo nel gioco d'immaginazione Fortis chiede ai lettori di pensare a questa nostra squadra che sta andando molto bene, nonostante il campo da gioco sia in pessime condizioni e pieno di buche a causa della guerra russo-ucraina.

Infatti, scrive Fortis, "il nostro Pil cresce ancora (mentre negli altri Paesi rallenta), grazie al fatto che la nostra produzione industriale, l'export, le costruzioni e il turismo stanno viaggiando tutti simultaneamente a pieno regime".

"Immaginatevi - prosegue Fortis - che il suddetto Draghi-Pelé sia un argine pressoché insuperabile per la nostra credibilità internazionale e per il nostro debito pubblico e che stia portando avanti un'azione decisiva, quella del Pnrr, per far fare alla nostra squadra un salto di qualità senza precedenti".

E ancora, ci dice Fortis, immaginiamo che "sempre grazie a una personalità rispettata e addirittura temuta come Draghi, per una volta tanto abbiamo perfino gli arbitri (i mercati, la Commissione Europea, la Bce) dalla nostra parte".

Infine, scrive il professor Fortis, portiamo la nostra mente sul fatto che "Draghi, con una serie di dribbling e di passaggi azzeccati, alcuni già riusciti, altri in programma, stia riuscendo anche nel miracolo di mitigare l'impatto dell'inflazione sulle famiglie italiane".

Ebbene, nel gioco d'immaginazione compiuto finora, ci dice Fortis, che accade a questo punto? Accade che il nostro allenatore toglie Draghi-Pelé dalla squadra e confeziona così un clamoroso autogol!

"La stampa italiana - sottolinea Fortis - l'ha definito draghicidio. All'estero, ci hanno letteralmente presi per degli svitati. Perché, diciamolo, questi parlamentari che hanno tolto la fiducia a Draghi li ha eletti lo stesso popolo italiano che oggi rimpiange la sua cacciata".

"Eppure - prosegue Fortis - i tifosi dell'Italia della calcio-economia stavano per la prima volta sognando dopo anni di stenti: eravamo tornati un po' fiduciosi nel nostro futuro e rispettati nel mondo".


Con questo passo falso, scrive Fortis, ci aspetta la serie B. E, se non ci andremo, "sarà solo per il vantaggio che avevamo fin qui accumulato con Draghi in campo".

Inoltre, potrebbe accadere di rivedere, secondo il professor Fortis, "di nuovo in scena il peggio della nostra politica egoista ed incapace, ulteriormente impoverita in questi ultimi anni di deriva populista-sovranista".

Intanto, alcuni dati economici ci aiutano a comprendere la situazione: "lo spread vola e già ricomincia la solita litania sui media internazionali e sui mercati riguardo al pericolo del debito pubblico italiano. La crisi di governo non ha fatto felice solo Putin ma anche i falchi del Nord Europa".

Invece, con Draghi, scrive Fortis, "il nostro debito era al sicuro e dopo un solo trimestre, nonostante i rincari del gas e la guerra in Ucraina, la nostra economia aveva già messo a segno una crescita acquisita del Pil per il 2022 del 2,6% che, se le previsioni del Mef si riveleranno azzeccate, grazie ad una accelerazione congiunturale compresa tra +0,5%/+0,6%, salirà a un +3,1%/+3,2% dopo il secondo trimestre, in cui cresceremo forse perfino più della Cina (che ha fatto segnare un +0,4%)".

"Purtroppo - scrive Fortis - il peggio della nostra politica non solo antepone sempre i propri affarucci di bottega all'interesse nazionale della squadra-Italia. Ma non è mai stato nemmeno capace di adottare uno nuovo schema di gioco adatto ai tempi e alla competizione globale".

"All'Italia - conclude Fortis - serviva e serve come l'aria un metodo alla Draghi, basato sulle riforme, sugli investimenti e sulla crescita, con l'aggiunta di tanta classe, rispettabilità e autorevolezza internazionale".