L'intervento pubblicato da "il Messaggero", 1 ottobre 2020.
A pochi giorni dalla presentazione della legge di Bilancio, in maggioranza sono presenti diverse posizioni sulla riforma principe che dovrebbe entrare nella manovra, quella fiscale. Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, sarebbe sempre più convinto di trasformare il sistema italiano a cinque aliquote (23%, 27%, 38%, 41% e 43%) in un sistema senza più aliquote, ma con un algoritmo che per ogni livello di reddito applica una tassazione differente.
Si tratta del metodo, per esempio, applicato in Germania e per questo definito "alla tedesca". Ma la proposta di Gualtieri non viene condivisa da tutta la maggioranza.
Luigi Marattin di Italia Viva, presidente della Commissione Bilancio della Camera ha subito avvisato: «noi il modello tedesco non lo votiamo». Una presa di posizione netta. Anche perché, spiega Marattin al Messaggero «ci sono valide ragioni per cui non reputiamo il sistema tedesco adatto, la prima è che si tratta di un meccanismo poco trasparente. Il cittadino inserisce i dati in un computer e l'algoritmo gli dice quanto deve pagare, senza possibilità di comprendere perché il Fisco gli chiede quella somma.
«Ma soprattutto perché se l'obiettivo è rendere il sistema italiano più progressivo, noi diciamo che oggi lo è fin troppo, come certificato anche dalla Banca d'Italia, che in un suo recente studio ha mostrato come già a 20 mila euro di reddito uno scatto di soli mille euro comporterebbe un'aliquota marginale del 40%», conclude Marattin.