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Firenze, Stadio Franchi, Renzi: "I veti su Raffaello, non sugli stadi"

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Intervista di Emanuele Baldi, "la Nazione", 31 luglio 2020.         

«Sugli stadi in Senato ho fatto la mossa del cavallo». Un Matteo Renzi in versione galoppo si autocita e alla sua maniera interviene a gamba tesa sul dibattito velenoso e sfilacciato dell'ipotetico restyling del Franchi arenato nelle sabbie mobili dei veti della Soprintendenza.

«Se il mio emendamento verrà approvato, per riammodernare gli stadi basterà il parere positivo dei Comuni. - dice - E questo si decide subito, tra un mese. O sì o no, ma chi si oppone ci dovrà spiegare perché non vuole sviluppo e lavoro».

Senatore, un passo indietro: cosa prevede l'atto che ha firmato?
«Il concetto è semplice. Con questo emendamento possiamo spazzare via le chiacchiere e passare ai fatti. Chiediamo di approvare un veicolo normativo che permetta a chi oggi vuol intervenire su un impianto sportivo, e quindi non parlo solo di Firenze, di poterlo fare senza il parere della Soprintendenza. Ma questo può essere un punto di forza anche per altre opere».

Tipo?
«Penso a porti, ferrovie, aeroporti. E appunto naturalmente alle società con gli stadi. Certo parlo di società professionistiche, non dell'Affrico o della Settignanese (ride ndr)».

Lei non ha mai amato le Soprintendenze. Un tempo le voleva abolire...
«Dico solo che una Soprintendenza può bloccarmi su Raffaello o su Leonardo, ma non può frenare lo sviluppo di una società professionistica. Non stiamo chiedendo cose assurde, non è che dico di fare lo stadio in piazza Signoria».

Anche a Bagno a Ripoli il sindaco Casini ha qualche grattacapo con l'ok al progetto per il centro sportivo...
«È un progetto bellissimo e Casini è stato bravo e veloce. Trovo le osservazioni della Soprintendenza sorprendenti, anche perché arrivate all'ultimo minuto...».

Commisso ha opzionato dei terreni per lo stadio a Campi. Che idea si è fatto?
«Non metto bocca. Ci sono due sindaci di due Comuni titolati a farlo».

E il Franchi?
«Se passa questa legge e Commisso presenta un progetto che a Nardella va bene si potrà fare tranquillamente il restyling. E però, badi bene, non passi il messaggio che stiamo facendo una marchetta alla Fiorentina con questo emendamento».

Si spieghi meglio.
«Farlo è una priorità perché siamo in crisi e migliaia di persone stanno perdendo il lavoro. Se il proprietario di una società decide di mettere 300 milioni sul Campo di Marte io dico che la cosa non è poi così male. Per questo voglio proprio vedere chi vota no».

Che tempi ci sono?
«Fine agosto»

Rapidissimi stavolta.
«Gliel'ho detto che ho fatto la mossa del cavallo... Prendere o lasciare».

E a Roma prenderanno o lasceranno? Che sensazioni ha?
«Sto avendo risposte positive da ogni parte politica. Pensi che il primo sì è stato di Achille Totaro che litiga con me dai tempi dell'università...».

Non è che tutto rischia di arenarsi come il potenziamento di Peretola? Ha visto che stanno di nuovo litigando?
«Ho visto che la candidata del centrodestra Susanna Ceccardi sta dicendo cose ridicole. Dice no al Mes e no all'aeroporto. Bisogna che capisca che se non si sistema Firenze la società che gestisce gli scali non ha soldi per Pisa. Ceccardi nonostante la giovane età usa contenuti vecchissimi. Per questo sono felice di votare chi da sempre si batte per lo sviluppo di Peretola, Eugenio Giani».

Senatore, ultima domanda. Si parla di ripensare il turismo perché molti sono accorti che Firenze è bellissima e non può più essere riempita di visitatori. Che ne pensa?
«Penso che Firenze sia certo bellissima così, ma se la gode chi ha lo stipendio fisso. Chi lavora nel turismo non ha il pane. Certo, troviamo una via di mezzo ma i turisti devono tornare a ogni costo. E non prendiamoci in giro, abbiamo sempre vissuto con loro. D'altronde l'Elettrice Palatina lasciò gli Uffizi per il godimento dei forestieri».