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Ferrovie, caso polizze, Paita e Nobili: "Avevamo ragione"

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L'intervento pubblicato dal quotidiano "Domani", 13 novembre 2020.

È passato un anno esatto dall'interpellanza parlamentare con cui due deputati di Italia Viva, fedelissimi a Matteo Renzi, denunciarono alcune presunte anomalie all'interno di Fs.

Nell'ottobre 2019, a oltre un anno dalla cacciata dell'allora ad Renato Mazzoncini, considerato vicinissimo all'ex presidente del Consiglio, Luciano Nobili e Raffaella Paita parlarono per la prima volta dell'azzeramento della struttura Insurance Risk Management, e «di due risarcimenti assicurativi su polizza» a favore di Gianfranco Battisti «per una cifra complessiva pari a oltre 1,6 milioni di euro. Il primo a causa di una caduta in bagno, durante una domenica di lavoro, il secondo risarcimento, più capiente, come indennizzo per inabilità. Chiediamo al governo se corrisponda al vero che il dottor Battisti abbia continuato a ricoprire dopo l'importante risarcimento lo stesso ruolo di dirigente in Trenitalia con invariata retribuzione e responsabilità fino al 2017».

Il sottosegretario Roberto Traversi, grillino doc, un mese dopo l'interpellanza rispose in Aula spiegando che «Fs ha comunicato che i dirigenti del gruppo per contratto hanno coperture assicurative in linea con quelli delle altre grandi aziende del Paese», e che gli indennizzi «tengono conto dell'entità dei danni e dei livelli retributivi».

Dopo i sequestri della scorsa settimana a Fs sul caso polizze, i renziani ora gongolano: «vedremo il prosieguo dell'inchiesta, ma che ci fosse qualcosa da chiarire era ovvio, avevamo ragione», spiegano ora da Italia Viva.