Ferri: "Nessuno tocchi il David proibito"

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L'intervento di Cosimo Maria Ferri, pubblicato da "Quotidiano La Nazione", 31 luglio 2022

La querelle giudiziaria tra Ministero della Cultura e Studi d'arte Michelangelo finisce in Parlamento grazie all'onorevole di Italia Viva. Il David riprodotto dallo Studio Cave Michelangelo che ha destato polemiche da parte del Mibac di Claudio Laudanna David proibito: la vicenda arriva in parlamento. Cosimo Ferri, parlamentare di Italia Viva e da pochi mesi anche consigliere comunale di minoranza, ha presentato un'interrogazione direttamente al ministro della Cultura Dario Franceschini riguarda la vicenda giudiziaria che riguarda i carraresi Studi d'arte Michelangelo, la società Brioni e la possibilità di utilizzare il capolavoro di Michelangelo per scopi commerciali.

La vicenda, raccontata da La Nazione, prende le mosse da un'ordinanza del Tribunale di Firenze dello scorso aprile che, in attesa di entrare nel merito, imponeva al laboratorio apuano di cancellare dalle proprie pagine tutte le foto che ritraevano il capolavoro del Buonarroti perché "sviliscono l'immagine del bene culturale". In futuro però la stessa sorte potrebbe toccare anche a "tutti gli strumenti utilizzati per produrre e commercializzare l'immagine del David" con il rischio di andare a creare un pericoloso precedente per artigiani e scalpellini che hanno fatto della riproduzione dei capolavori dell'arte la propria professione. L'ordinanza è stata la prima conseguenza di una lunga vicenda giudiziaria iniziata nel 2018 quando l'allora ministero per i Beni e le attività culturali mise sotto la propria lente la campagna pubblicitaria lanciata dalla casa di moda fiorentina Brioni che aveva vestito una copia del David, di proprietà della Cave Michelangelo, con uno smoking.

In attesa che i giudici entrino nel merito, l'ordinanza del tribunale ha fatto crescere molta preoccupazione in città dove sono tanti gli studi e i laboratori che lavorano riproducendo soprattutto i grandi capolavori della storia dell'arte. Al coro di voci a loro difesa si aggiunge ora quella di Ferri che ha presentato un'interpellanza scritta al ministro della Cultura e che presto porterà anche una mozione ad hoc in consiglio. "A mio giudizio – scrive il deputato - oltre a non essere ipotizzabile, sul piano logico-giuridico, un diritto all'immagine di un bene, seppure di rilievo culturale, non è neppure accettabile che detta riproduzione sia qualificata dal ministero come copia abusiva in quanto si tratta di un'opera dell'ingegno contemporanea realizzata dagli Studi d'arte Michelangelo e dalle sue maestranze e quindi dotata di caratteristiche tecniche ed artistiche sue proprie, sulla falsa riga di innumerevoli copie dell'originale del David presenti in Italia Viva e nel mondo".

Al di là delle considerazioni giuridiche, tuttavia, il deputato di Italia Viva si sofferma sulle possibili conseguenze di una sentenza di questo genere. "C'è il rischio – dice Ferri - di mettere a repentaglio l'attività di molti artigiani che operano nel tessuto produttivo di Carrara i quali hanno maturato una significativa esperienza artistica nella riproduzione di opere scultoree, con gravi ripercussioni sotto il profilo occupazionale ed economico sociale. E' dunque necessario che il ministero ripensi la propria posizione sulla questione in modo da non precludere lo sviluppo dell'artigianato carrarese".