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Ferri: "Emergenza territoriale, i medici siano dirigenti"

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La notizia pubblicata da "il Tirreno", 15 febbraio 2022.

Il ministro della sanità, Roberto Speranza, è a conoscenza della condizione lavorativa dei medici dell'emergenza sanitaria territoriale? Si tratta dell'interrogazione presentata da Cosimo Ferri, parlamentare di Italia Viva. Il quale scrive: «La maggior parte dei medici del settore dell'emergenza sanitaria territoriale non risulta assunta come dirigente medico dalle Aziende sanitarie locali, in quanto riceve un inquadramento quale "medico convenzionato a tempo indeterminato"».

Una dicitura contrattuale che - spiega Ferri - «determina una disciplina del rapporto economico-giuridico facente capo ai medici convenzionati a tempo indeterminato complessivamente peggiorativa rispetto ai dirigenti medici».

Peggiorativa così nel dettaglio: «I medici convenzionati», si legge nell'interrogazione, «non hanno diritto al riconoscimento del trattamento di fine rapporto; sul piano contributivo, si applica una aliquota del 24 per cento anziché del 34 come per i lavoratori dipendenti; non possono usufruire dei benefici previsti dalla legge 104/1992; non hanno diritto ad alcun tipo di beneficio economico-assistenziale».

Una condizione contrattuale, argomenta il parlamentare, «che appare irragionevole. Giacché, nel rapporto giuridico che lega i medici convenzionati alle Asl sussistono tutti gli indici che connotano lo svolgimento di un rapporto di lavoro subordinato».

In quanto questa tipologia di medici «utilizza esclusivamente strumenti di lavoro forniti dalle Aziende sanitarie; lavora all`interno dei locali delle stesse Asl, oppure ove è richiesto l'intervento di emergenza medica dalle medesime deciso, ed è retribuita con compensi fissi parametrati al numero di ore lavorate; deve prestare la propria attività per 38 ore settimanali; deve osservare i turni di lavoro stabiliti dai dirigenti delle Aziende sanitarie, ai quali comunicare e giustificare eventuali assenze dal lavoro, non potendo autonomamente gestire i turni. I medici convenzionati possono dare la disponibilità per alcuni turni, ma la decisione spetta al responsabile del servizio, che deve coprire fasce orarie scoperte o riequilibrare i turni dei medici, autorizzare le variazioni ed eventualmente sostituire personale di ruolo coni medici convenzionati».

E, inoltre, «devono comunicare le assenze dal lavoro e giustificarle, inviando certificato medico; devono ottenere l'approvazione delle ferie dalle Asl; «Adesso hanno un rapporto contrattuale irragionevole» sono assoggettati, non solo a direttive, ma a disposizioni puntuali e cogenti; sono sottoposti a controllo, sia riguardo al rispetto degli orari, dovendo timbrare il badge in entrata ed in uscita o utilizzare forme alternative di controllo, sia riguardo al monitoraggio costante degli spostamenti durante i servizi di emergenza, dal tempo di partenza al tempo di rientro in sede; possono subire sanzioni disciplinari». Insomma, questa la richiesta di Ferri: «È necessario che sia adottata ogni necessaria iniziativa, anche di carattere normativo, funzionale all'inquadramento dei medici convenzionati a tempo indeterminato nel ruolo della dirigenza medica, così da allineare l'assetto giuridico alla situazione di fatto in cui essi operano».