Intervista di Alessandra Vivoli, "Il Tirreno", 29 agosto 2022.
Cosimo Ferri è candidato all'uninominale alla Camera nel collegio che comprende anche Massa-Carrara e nel plurinominale in Liguria.
Come affronta la sfida delle politiche?
«Con grande entusiasmo, passione e voglia di rappresentare il territorio, di dare risposte concrete alla gente. È un piacere confrontarsi e ascoltare i cittadini. La politica consente di incrociare tanti sguardi, di lavorare su progetti, di avere una visione del futuro. La politica può e deve fare di più e bisogna mettersi in gioco con coraggio».
Cosa è cambiato rispetto all`ultima tornata elettorale?
«Rispetto alle precedenti elezioni politiche si ha uno scenario completamente diverso. Il fallimento dei grillini e del governo Conte 1, le promesse non mantenute, la debolezza del Conte 2, la crisi di alcuni partiti anche all`interno del centro destra, la non condivisione di una leadership, la mancanza d`identità del Pd (prima contro il M5stelle, poi grande alleato, ora di nuovo separati ma non si sa fino a quando) lo sguardo verso la sinistra radicale, la politica dei no e la crisi finanziaria dovuta anche alla guerra e alla pandemia hanno disorientato ed allontanato i cittadini dalla politica».
La situazione provinciale come la commenta?
«Mi sembra in movimento e rispecchia le difficoltà nazionali.I1Pd ha conquistato Carrara, ma sembra non decollare e comunque ha vinto con una bassissima affluenza alle urne. In Lunigiana ha perso negli anni molti Comuni. Prevalgono fortunatamente i sindaci capaci, al di là dei partiti, e vince lo spirito civico. Anche a Carrara il mio significativo risultato elettorale al primo turno dimostra quanta vo glia di civismo ci sia. La gente chiede una politica del fare e della competenza. In un mese ho raggiunto il 15,2 quando i sondaggi mi davano al 5. C`è quindi un grande spazio perii Terzo Polo, sia su Carrara che su Massa dove si posso no riaprire i giochi e spostare equilibri. Il Pd ed anche il centro destra hanno grandi divisioni interne e gli addetti ai lavori ne sono consapevoli. Del resto anche a Viareggio il sindaco Del Ghingaro ha portato avanti un progetto nuovo, in parte sganciato dai partiti. I cittadini hanno capito e guardano aduna nuova politica».
Quale giudizio sugli avversari della terra apuana?
«Non mi sento di dare giudizi, mi confronto con tutti sui temi, c`è molto da fare, occorre più coesione da parte della politica sulle grandi questioni ancora irrisolte; penso alle bonifiche, alla nuova Sanac, alle crisi industriali, a una politica turistica più coordinata, al tema delle infrastrutture anche quelle digitali, al dissesto idrogeologico, ai problemi occupazionali, del trasporto pubblico, dell`edilizia scolastica».
Cosa propone agli elettori come rappresentante del terzo polo?
«Il terzo polo può essere ago della bilancia, stimolare tutti ad un confronto, rimettere in gioco idee, progetti e voglia di cambiamento. Può portare avanti la politica dei si, che consenta di sbloccare cantieri, di creare investimenti, di introdurre misure anche a livello locale per abbassare la pressione fiscale, e trovare soluzioni concrete per bloccare il caro bollette. Una politica fatta non di slogan e promesse ma di contenuti. La gente è stanca delle divisioni e della politica fatta da contrapposizioni e odio, vuole contenuti e semplicità nel raccontarli. Mi piace molto lo slogan della nostra lista "L'Italia sul serio". Per risolvere i problemi occorrono competenza, capacità e concretezza. Basta chiacchiere e promesse, occorre saper fare autocritica, ammettere gli errori ma anche guardare avanti. Ho accettato la sfida anche in questo collegio uninominale perché penso che lo spirito della legge voglia premiare chi lavora nel territorio, per questo chiedo un voto sulla persona, che valorizzi il radicamento. Sarà una campagna elettorale estiva, diversa dalle altre, ma che potrà portare tante sorprese. Ci proponiamo per un nuovo corso».