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Faraone: «Un’alleanza con dem e autonomisti per la guida della Regione siciliana»

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Intervista a Davide Faraone per «La Repubblica Palermo» del 8-10-2024

di Miriam Di Peri

Intervista al capogruppo di Italia Viva alla Camera: “Il governatore contro di me ha fatto il bullo. Serve una proposta riformista contro il suo autoritarismo”.

«Lavorerò per costruire una prospettiva riformista». Davide Faraone, finito al centro della bufera tra Roberto Lagalla e Renato Schifani - su cui in serata arrivano segnali distensivi - lancia il guanto di sfida al governatore che «contro di me ha scatenato una batteria violentissima, da bullismo». Il leader dei renziani in Sicilia torna sull’emergenza siccità e rilancia: «Ho posto problemi drammatici, la crisi idrica, i rifiuti, la sanità. La risposta è stata l’idea che si debba discutere di rimpasti e poltrone. È un modo malato di trattare i temi che riguardano i cittadini».

Sta proponendo un progetto politico al centrosinistra?

«Non lo so. Ho letto l’appello di Barbagallo, quel che posso constatare è che, tranne qualche parlamentare meritorio, non è esistita l’opposizione a questo governo regionale. Troppe decisioni vengono prese all’Ars in complicità».

Sia più specifico.

«L’esempio delle risorse che i parlamentari si sono distribuiti nel momento peggiore della crisi idrica, mentre potevano essere destinate alla ricerca di nuovi pozzi, mi pare emblematico. In più non si capisce che cosa sia questo centrosinistra in Sicilia».

Un tentativo si sta provando a costruire tra le opposizioni al governo Schifani all’Ars.

«Sulle primarie si sono spaccati, il M5S è andato per i fatti suoi. Mi pare che già litighino per chi deve esprimere il candidato alla presidenza. Sinceramente a me di entrare in un campo che sia fermo rispetto all’opposizione e caotico rispetto a come stare insieme, fatti di veti e di signornò non mi appassiona. Comunque vedremo, c’è tempo».

Quali sono allora i vostri interlocutori?

«Noi mettiamo in campo una proposta riformista. Se sarà necessario esprimere una candidatura lo faremo, ma non entro in una coalizione senza che ci sia una prospettiva. Costruiremo la nostra casa riformista, che potrà anche avere una candidatura propria. Non è detto che si debba stare dentro una coalizione tradizionale, se ne possono costruire anche di nuove. E ci sono tante persone che potrebbero pensarla come noi».

A chi si riferisce?

«A chi non sopporta l’autoritarismo, l’impostazione da marchese del Grillo di Schifani, ma anche a chi non vuole stare nel caos di un centrosinistra che non riesce a rappresentare un’opzione credibile di governo».

Sembra un invito a Raffaele Lombardo, Gianfranco Micciché, Giorgio Mulè.

«Penso a tutte le persone che stimo e che sono state messe ai margini perché pensano con le loro teste. Anche la batteria violentissima che Schifani ha scatenato contro di me, è stata da bullismo proprio. Costringendo chi ha interesse a una relazione col padrone a lanciarsi in dichiarazioni di insulto a una persona che ha posto temi politici. Tutto questo è intollerabile. E visto che Schifani ha intenzione di ricandidarsi, tutti quelli che pensano che una prospettiva questo governo non ce l’abbia, quelli sono nostri interlocutori».

È una chiamata alle armi?

«Chiamatela come volete, io lavorerò per costruire una lista competitiva e per mettere in campo una proposta di candidatura. Poi se la nostra strada si incrocerà con altri che vorranno costruire l’alternativa bene. Altrimenti andremo da soli».

Italia Viva uscirà dalla giunta Lagalla?

«Non dobbiamo uscire perché non ci siamo mai entrati. Ricordo a me stesso che per primo ho sostenuto la candidatura a sindaco di Palermo di Roberto Lagalla. Solo dopo è arrivato il centrodestra e io coi sovranisti sono incompatibile. Italia Viva ha ritirato la lista e Lagalla ha presentato la sua lista civica. Il sindaco per me sta facendo un buon lavoro, poi se vuole cambiare natura, se vuole accettare di farsi dire dai sovranisti se andare al Pride oppure no, se confermare uno bravo come Betta oppure no, se una lista civica può sostenerlo oppure no, questa è una scelta sua. Da cittadino penso che sarebbe una scelta sbagliata».

Ha notato che lei, il Pd e l’Mpa dite già cose molto simili?

«Io posso solo dire che possono essere create le condizioni per costruire un’alternativa al Marchese del Grillo. Mi spenderò in prima persona per farlo».