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Faraone: "No a Musumeci, ma dialoghiamo coi forzisti. A Palermo, modello Draghi"

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Intervista di Claudio Reale, "Palermo - la Repubblica", 15 giugno 2021.

Senatore Faraone, alla Regione Italia Viva sta nella maggioranza?
«No, all'opposizione. Le cose non sono mutate».

Il capogruppo Iv al Senato, Davide Faraone, traccia le linee del futuro del suo partito: un'alleanza rivolta ai moderati che da Italia Viva parta.

Come fate a stare all'opposizione di assessori con i quali state costruendo il vostro futuro?
«Lavoriamo per governare la Regione alle prossime elezioni. Il nostro compito è proporsi, non soltanto opporsi. Non abbiamo in mente un'ammucchiata, non vogliamo salvare il seggio a qualcuno: vogliamo mettere insieme tutte le forze che senza preconcetti possano lavorare insieme attorno a valori e progetti condivisi. Un appello ai liberi e forti attualizzato al nostro tempo. Guardiamo al futuro, pazienza se nel presente dovremo gestire qualche piccola contraddizione».

Secondo la vulgata, avete indicato voi Baglieri a Musumeci.
«Lo smentisco. La invito piuttosto a guardare la forza di Italia Viva. Non abbiamo bisogno di assessori sottobanco: nelle tre aree metropolitane siamo il primo partito o siamo vicini a esserlo. In tutta la Sicilia ci stiamo radicando molto bene. Abbiamo parità di genere nei gruppi dirigenti e presto lanceremo anche l'organizzazione giovanile».

Per arrivare a cosa?
«Partendo da Italia Viva si può costruire un'aggregazione riformista che può determinare la vittoria. Con +Europa, Udc, Azione, Coraggio Italia, Noi con l'Italia e tantissime esperienze civiche guidate da sindaci moderati stiamo costruendo un progetto che ha l'ambizione di governare Palermo e poi la Regione».

Con quali alleati? Il Pd? Forza Italia?
«Se il Pd si lascia trascinare dalla vocazione populista che nel M5S ha il volto di Marco Travaglio, siamo lontani. Se assume una linea riformista, possiamo dialogare. Con Forza Italia vedo moltissimi punti in comune, in particolare su garantismo e temi economici. È incomprensibile non stare insieme, vedrei anche loro nel soggetto politico che stiamo costruendo».

E Giancarlo Cancelleri?
«Vale lo stesso ragionamento fatto per il Pd. Con lui abbiamo fatto un percorso sul decreto semplificazioni, un provvedimento innovativo che azzera la burocrazia. Sul Ponte ha assunto posizioni serie. Le scuse di Luigi Di Maio sul giustizialismo sono lodevoli. Se l'impostazione è questa, si può ragionare. Parliamo ad esempio di impianti a bassa emissione per i rifiuti».

Per brevità: termovalorizzatori.
«Ci sono tanti tipi di impianti. Ciò che conta è che si possono tenere le strade pulite e produrre energia tagliando i costi per i siciliani, invece di pagare tasse più alte per servizi peggiori».

Parliamo di nomi.
«Costruiamo il percorso, poi le alleanze, infine i candidati».

A Palermo è in campo Francesco Scoma. Ha la sua benedizione?
«Francesco è un amico anzitutto, è una persona seria e autorevole. Ha svolto ruoli di grandissima responsabilità. Ha tutte le carte in regola. Lui stesso però sa che davanti a tutto c'è il percorso politico».

E Faraone alla presidenza della Regione?
«Il ragionamento vale per tutti. Sono impegnato in ambito nazionale per far emergere i temi del Sud. Qui lavoro per costruire questo spazio politico: Palermo prima e la Sicilia poi sono un laboratorio da esportare alle Politiche».

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa su "Palermo - la Repubblica"