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Faraone: "Il Caso Franco riguarda la tenuta della nostra democrazia"

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Intervista di Giulio Seminara, "il Riformista", 10 luglio 2020.   

«Il caso Berlusconi non riguarda solo lui ma la tenuta della nostra democrazia. Il silenzio di Movimento 5 stelle e Partito Democratico sulla vicenda fa rumore». Italia Viva sosterrà l'istituzione della commissione d'inchiesta sul processo Mediaset proposta da Forza Italia? «Probabilmente sì, la fuga del Guardasigilli ci obbliga a batterci in Parlamento». Nel question time di ieri pomeriggio il capogruppo al Senato di Italia Viva Davide Faraone ha chiesto al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di «non fischiettare stando dall'altra parte» ma di «indagare e ricercare la verità» sulla sentenza, pronunciata dalla Corte di Cassazione nell'agosto 2013, con la quale l'ex premier Silvio Berlusconi è stato condannato a quattro armi di reclusione per frode fiscale.

Con annessa decadenza dal Parlamento e impossibilità a ricandidarsi alle elezioni politiche del 2018. Ma il ministro ha accolto con freddezza questa richiesta, limitandosi a recitare meccanicamente così: «L'accertamento deve muovere da fatti circostanziati e specifici relativi a magistrati attualmente in servizio. Laddove dovessero emergere profili fattuali di questo tipo, gli uffici effettueranno tutti gli accertamenti necessari nel termine annuale loro assegnato».

Eppure la sentenza in questione sta incendiando il dibattito politico, alla luce di alcune registrazioni audio nelle quali il magistrato Amedeo Franco, relatore di quella sentenza in Cassazione, sosteneva che Berlusconi andasse "condanna to a priori" e che stesse, in quel processo, subendo una grave "ingiustizia", anche perché il presidente del Collegio (il magistrato Antonio Esposito, ndr) fosse in malafede". Maurizio Gasparri ha detto al Riformista che la magistratura ha «usato il suo potere per fare fuori Silvio Berlusconi e cambiare la politica italiana». E ha confermato la proposta forzista di istituire una commissione d'inchiesta sul «processo Mediaset» e «le altre storture della magistratura, caso Palamara incluso». Con loro potrebbe esserci anche Italia Viva. Una miccia accesa per la maggioranza di governo.

Senatore Faraone, soddisfatto dalla risposta di Bonafede sulla sua richiesta di intervento sul "Caso Berlusconi" per accertare la verità dietro questa sentenza?
Assolutamente no. Il Guardasigilli, solitamente troppo loquace sulle vicende di giustizia, in questi giorni ha prima taciuto e adesso ha sfomato un politichese burocratico che conferma solo la sua fuga dalla vicenda Ha pure usato la scusa per cui non si può intervenire su un magistrato morto (Amedeo Franco, ndr) e un altro in pensione (Antonio Esposito, ndr). Eppure stavamo parlando dell'equità della giustizia italiana.

Anche il Pd ha taciuto sulla vicenda. E pochi giorni fa non ha votato con voi in commissione a favore della Giornata per le vittime degli errori giudiziari.
Il Partito Democratico ha abbandonato il garantismo e si è grillizzato. Non a caso ce ne siamo andati. Eppure il silenzio di chi adesso tace fa rumore ed è imbarazzato e imbarazzante. Sono sicuro che se oggi si stesse parlando di una sentenza discutibile a danno di un politico della sinistra chi adesso sta tacendo parlereb be con forza. Noi di Italia Viva ci stiamo esponendo a favore di un nostro avversario storico, perché o si è garantisti sempre o non lo si è mai.

Per voi Berlusconi è un perseguitato politico?
Non mi iscrivo al tifo organizzato di nessun tipo. Ma la sentenza che l'ha condannato, così delegittimata e resa poco credibile dalle parole intercettate del suo stesso relatore, dovrebbe interrogarci tutti. Parliamo di un uomo che è stato più volte premier e che forse è stato condannato e cacciato dal Parlamento ingiustamente. Questa sentenza ha influito sulla storia recente della nostra Repubblica e mette in discussione la tenuta della nostra democrazia.

Pensa che la storia politica recente sarebbe stata diversa senza questa sentenza?
Non sono Nostradamus ma è chiaro che la vicenda abbia influito, soprattutto sugli sviluppi interni al centro-destra.

Sosterrete l'istituzione della commissione d'inchiesta proposta da Forza Italia?
Ero perplesso fino a ieri ma adesso sono più favorevole. Certamente continueremo in Parlamento la nostra battaglia garantista con chi ci sta, vedremo con quale strumento. E lo faremo per i tanti magistrati onesti e i tanti cittadini italiani meno noti di Berlusconi che subiscono processi ingiusti.

C'è un problema Giustizia in questo Paese?
Assolutamente sì. Basti pensare all'abuso della carcerazione preventiva, alla pubblicazione distorta delle intercettazioni, agli infiniti tempi processuali. Noi vogliamo risolvere questi problemi, contro l'impostazione culturale di M5s e Lega, della quale la riforma Bonafede sulla prescrizione è un simbolo.

A proposito di culture politiche, ma voi lo vedreste bene l'ingresso di Forza Italia nel governo?
Ricordo che questo esecutivo nacque su impulso di Matteo Renzi e con lo spirito di mettere insieme più forze possibili per sostenere un Paese in crisi. Adesso con il Coronavirus questo concetto vale ancora di più. Non stiamo facendo accordi con Forza Italia ma per noi allargare la maggioranza a Berlusconi, che è un europeista e sta facendo un'opposizione diversa rispetto alla politica da piccola bottega di Salvini e Meloni, non è un tabù. Così come non lo è votare insieme a favore del Mes.