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Faraone: "L'antimafia è un collante che dovrebbe riguardare tutti"

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L'intervento pubblicato dal quotidiano "La Sicilia", 19 ottobre 2020.

Sta facendo discutere l'arrivo ad Enna, giovedì, della Commissione regionale antimafia. Un normale tour tra le province dicono da ambienti vicini alla presidenza della Commissione, non per altri, soprattutto in chi ricorda che questa visita Fava la preannunciò in campagna elettorale. E così oggi a intervenire è il capogruppo lv al Senato Davide Faraone.

«Cinque anni fa quando decisi di sostenere la candidatura di Dipietro, una candidatura di rottura anche rispetto a quello che allora era il mio partito, l'ho fatto con l'idea di un cambio radicale nella gestione della cosa pubblica anche da un punto di vista della legalità e delle certezze amministrative per cui vedere che il presidente della Commissione antimafia si occupi di accendere i riflettori nei confronti di Dipietro, del quale sono certo dell'integrità morale, è allucinante. Se poi lo fa dopo essere andato in campagna elettorale a sostenere un candidato avversario, mi sembra incredibile» premette di Faraone.

«Ho sempre contrastato l'idea di chi utilizza gli strumenti dell'antimafia modo strumentale e politico; mi sono battuto contro Lumia e i professionisti dell'antimafia e continuerò a farlo; Fava l'ho sempre apprezzato perché ha sempre condiviso con me questa impostazione e vederlo ora agire in quel modo mi suscita una profonda delusione», prosegue Faraone.

«Dopodiché, dall'altro lato, chi sa denunci. L'antimafia è un collante che dovrebbe riguardare trasversalmente tutti e non una clava da utilizzare al momento. Se il presidente della commissione va in una provincia, sale su un palco, sostiene un candidato e dice che dopo porterà li la commissione contro l'altro candidato, è chiaro che la sta utilizzando in chiave elettorale e propagandistica ed è una inopportuna caduta di stile», conclude Faraone.