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Evasione della tassa di soggiorno, Anzaldi: "Assurda una norma che depenalizza tutto"

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Intervista di Pierpaolo La Rosa, "il Tempo", 11 dicembre 2020..

Non le manda certo a dire il deputato di Italia Viva e segretario della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in merito alla pena revocata a Cesare Paladino, gestore dell'hotel Plaza di Roma e papà di Olivia, la compagna del premier. «Grazie a una norma del governo Conte (inserita in un decreto sulla pandemia), il suocero di Conte si è visto revocare la condanna precedentemente patteggiata per aver evaso due milioni di euro di tassa di soggiorno. Sembra incredibile, ma è vero, così scrive il "Corriere della Sera"», afferma su Facebook il parlamentare di Iv che con il nostro giornale ritorna sulla vicenda per poi allargare lo sguardo alle relazioni turbolente tra renziani e presidente del Consiglio.

Onorevole Anzaldi, cosa ne pensa di quanto segnalato dal "Corriere della Sera"?
«Prima di tutto è un'evasione fiscale di una tassa - quella di soggiorno - ed è già grave di per sé. Siamo, inoltre, in presenza di un tributo particolare, introdotto da Francesco Rutelli, con un fine etico, legato ad esempio al miglioramento dei trasporti pubblici. E un'imposta che va pagata. Questo signore non l'ha pagata, è stato beccato, ha patteggiato. Parliamo del Plaza, di uno degli alberghi più lussuosi di Roma, e viene fatta una norma, messa dentro ad un decreto che si chiama Rilancio, un provvedimento per aiutare il Paese di fronte ad una pandemia mondiale, che depenalizza il tutto. Ai tempi io denunciai la cosa parlando di una legge "ad personam": avevamo pensato male, ma ci avevamo azzeccato».

Come sono, in generale, i rapporti tra Iv e Conte?
«I rapporti sono quelli che ha indicato Matteo Renzi nel suo intervento, due sere fa, nell'Aula del Senato. Noi di Italia Viva siamo sempre stati alleati seri e compatti ed abbiamo votato - a partire dal sottoscritto - cose invotabili. Alla fine, Conte ha tirato eccessivamente la corda. Abbiamo detto che non si può andare avanti così, con i dpcm ed il monocameralismo, con 152 pagine spedite alle due di notte sulla gestione delle risorse del Recovery fund. Per non parlare della fondazione sui servizi segreti che è stata bocciata all'unanimità da tutto il Copasir».

Sugli spostamenti tra i Comuni il 25 e 26 dicembre ed il 1 gennaio sembra che il capo dell'esecutivo si sia convinto della linea di Italia viva...
«La nostra non è una cosa da Archimede pitagorico. Quello dell'esecutivo è semplicemente un cavillo burocratico, un modo per penalizzare chi lavorerà in ospedale fino al 22-23 dicembre, mentre gli italiani che si trovano in smart working potranno partire il 16, 17 di dicembre. Non facciamo andare gli italiani la sera a cena e la mattina seguente li mandiamo su mezzi di trasporto da incubo, come la metropolitana a Roma. Perché il premier non si preoccupa di questo?».

Come finirà la vicenda della task foce sul Recovery? Il governo rischia?
«O Conte elimina la task force e non ostacola il lavoro del Parlamento, o non avrà il voto di Italia Viva: lo ha affermato Renzi ed io lo confermo. Tutte le cose che ha fatto il presidente del Consiglio nei vari dpcm non hanno funzionato, altrimenti non saremmo in ginocchio, e gli italiani se ne stanno rendendo conto. E se ne renderanno sempre di più conto quando vedranno le cifre su turismo ed imprese. L'unica cosa che ha funzionato è la norma relativa al suocero del premier».