L'intervento del Sindaco, pubblicato da "Metropolis", 29 aprile 2020.
Ercolano. Barbieri e parrucchieri in Comune consegnano le chiavi dei propri negozi al sindaco: la protesta silenziosa degli imprenditori. Si sono recati al Municipio con uno scopo preciso: sensibilizzare le istituzioni e chiedere la possibilità di riaprire i battenti prima della data fissata dal governo centrale, ovvero il primo giugno prossimo. Dal sindaco Ciro Buonajuto, nelle ultime settimane vicinissimo agli imprenditori della sua cit-tà, si sono recati circa dieci tra barbieri e parrucchieri di Ercolano, per far sentire la loro voce in questo storico momento di difficoltà e denunciare una situazione critica legata alla chiusura forzata, così come riporta il quotidiano locale "Metropolis".
"Mi hanno consegnato le chiavi delle loro attività. Io sono dalla loro parte: dopo oltre due mesi di chiusura, imporre a queste attività di riprendere a lavorare tra più di un mese è ingiusto e insostenibile per delle imprese spesso familiari che hanno nei loro negozi l'unica fonte di reddito".
"Sono pronto - ha spiegato il Sindaco a "Metropolis" - a rappresentarli in ogni sede per chiedere che almeno in Campania, dove si registra un numero di contagi nettamente inferiori ad altre regioni d'Italia, vengano riviste modalità e tempistiche per la riapertura di queste attività. Si possono e si devono considerare tutte le possibilità per consentire ai saloni di riaprire, seppur rispettando rigide misure di sicurezza tese al contenimento del contagio".
Il primo cittadino di Ercolano ha impugnato la protesta degli imprenditori e ha inoltrato un appello indirizzato direttamente al premier Giuseppe Conte: "Le scrivo per portare alla sua attenzione la condizione di centinaia di attività che si occupano della cura e del benessere della persona. Nella città di Ercolano tutti i proprietari dei saloni di parrucchieri e barbieri hanno consegnato nelle mie mani, in quanto rappresentante delle Istituzioni, le chiavi delle proprie attività", si legge nella la lettera.
"Dopo due mesi di chiusura, ritengono insostenibile dovere attendere un altro mese prima di poter riaprire le attività. Chiedo a Lei e ai Suoi consulenti di valutare la possibilità di anticipare, almeno nella nostra Regione in cui i casi di contagio sono nettamente inferiori rispetto ad altre zone d'Italia, la riapertura di queste imprese cori tutte le prescrizioni necessarie a limitare il rischio di contagio. Ne va dell'economia di tante famiglie, della tutela della legge e della salute dei cittadini", ha spiegato il Sindaco, nel suo appello.
Peraltro, a fronte di attività legali chiuse per un altro mese, in tutta la regione prosegue il lavoro di centinaia di abusivi che, nonostante l'opera di contrasto delle Forze dell'Ordine, continuano a girare per le case creando un danno all'economia legale e, soprattutto, un enorme rischio di carattere sanitario.