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Ercolano, il sostegno di Italia Viva a Ciro Buonajuto

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Mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto. Le reazioni degli esponenti di Italia Viva.

"C’è un sindaco bravissimo, a Ercolano. Si chiama Ciro Buonajuto. È un avvocato, ha una quarantina d’anni, ha una grande passione politica ed è in prima fila da sempre contro la camorra, anche per ragioni personali dopo che la criminalità organizzata ha ucciso suo zio quando ancora lui era piccolo. L’ho conosciuto alla Leopolda, straordinario vivaio di persone di qualità. Ho camminato con lui in strade dritte e in sentieri tortuosi. Una sera di qualche anno fa, da sindaco, mi presenta un suo amico che si chiama Raffaele Cantone. Ciro intanto cresce, diventa sindaco, cambia la sua città, investendo in legalità contro la camorra, investendo in cultura contro la rassegnazione. Gli chiedo se vuole venire a Roma ma lui mi dice che prima deve finire il lavoro a Ercolano. E proprio qualche settimana prima della fine della legislatura, il PD di Ercolano decide di firmargli una mozione di sfiducia insieme a Fratelli d’Italia. La sua colpa? Semplice. Ciro va punito perché ha aderito a Italia Viva. Trovo questa storia una storia incredibile, assurda, triste. C’è un sindaco che combatte contro la camorra e lo lasci solo perché crede in Italia Viva? Vorrei che Ciro, la sua famiglia, i suoi collaboratori sentissero l’abbraccio di tutto il popolo delle enews. E più in generale delle persone per bene che pensano che la lotta alla camorra e il giudizio sul buon governo vengano prima del colore politico o dell’adesione a un singolo partito. Forza Ciro, siamo con te!".

Così Matteo Renzi, nella Enews odierna, ha manifestato il suo sostegno, a Ciro Buonajuto, primo cittadino di Ercolano, nei confronti del quale i consiglieri locali del Partito Democratico e di Fratelli d'Italia hanno presentato una mozione di sfiducia.

Immediato anche l'intervento della Ministra dell'Agricoltura e coordinatrice nazionale Teresa Bellanova: «il Pd ha presentato insieme a Fratelli d'Italia una mozione di sfiducia. Perché? Provo sconcerto per loro e trovo paradossale che si tratti dello stesso partito che l'altro ieri ci accusava di flirtare con la destra».

Ettore Rosato, vice presidente della Camera dei Deputati e coordinatore nazionale Italia Viva, ha dichiarato: «a Ercolano, in provincia di Napoli, un pezzo del gruppo consiliare del Pd, su indicazione della segreteria provinciale, ha presentato assieme alla destra una mozione di sfiducia al nostro sindaco Ciro Buonajuto. Per quale motivo? Per aver affrontato in prima linea un’emergenza sanitaria e sociale senza precedenti? Per aver denunciato la scarcerazione dei boss legati a quel territorio? Per aver costruito una caserma dei carabinieri nel fortino della Camorra o, forse, per aver lanciato un grido di allarme per la crisi economica che attraversano le attività? Una vergogna. E questi sono gli stessi che ogni giorno vengono a fare la morale a noi… Un abbraccio Ciro, siamo sicuri che la città è dalla tua parte!».

«L'unica "colpa" di Buonajuto — commenta Maria Elena Boschi, presidente dei deputati Iv — è di aver aderito ad Iv. Chiediamo agli amici del Pd di ripensarci e non screditare tutte le sue battaglie contro la camorra e in una realtà difficile, per giochini di partito».

«Se il Pd pensa che la presentazione della mozione di sfiducia al sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto lo possa intimorire - ha spiegato il parlamentare di Italia Viva Gennaro Migliore - ha proprio sbagliato persona. Ciro ha cambiato il volto della città, ha affrontato a viso aperto la criminalità e la camorra, ha costruito un rapporto straordinario con i cittadini. Ciro non ha mai avuto paura e ha costruito una speranza di riscatto. Chi vuole indebolirlo, esponendolo ai nemici della città in maniera irresponsabile, magari per qualche poltrona, finirà per essere vittima delle sue macchinazioni. Noi siamo orgogliosi di Ciro Buonajuto e staremo con lui. Fino in fondo».

«Chi vuole sfiduciarmi - ha dichiarato Buonajuto - lo faccia pure, è l'ultimo dei miei pensieri. Sono stato in prima linea per un'emergenza senza precedenti, per il bene dei cittadini, trascurando la mia famiglia. Seguo i commercianti per la crisi e ho lanciato allarme contro la scarcerazione dei boss, penso alla città e non alle beghe politiche. Mi sento lasciato solo, ma non ho paura perché ho accanto la gente».