L'intervento pubblicato da "Italia Oggi", 15 luglio 2021.
Le province chiedono di riformare la legge Delrio. Con un ddl che dia una prospettiva di certezza agli enti di area vasta sul piano istituzionale, ampliando e consolidando le funzioni fondamentali e revisionando il sistema elettorale. Non solo. Sono necessari interventi nella Manovra 2022 per garantire la stabilità dei bilanci e l'autonomia finanziaria, nonché per sostenere la spinta agli investimenti. E ancora: servono 1000 assunzioni per gli uffici di progettazione, per la gestione tecnica e amministrativa delle stazioni uniche appaltanti, per la gestione dei processi di digitalizzazione e per la transizione ecologica e ambientale. Sono le richieste che il presidente dell'Upi, Michele de Pascale ha avanzato al governo nel corso del Comitato direttivo Upi, svoltosi alla presenza del sottosegretario agli interni con delega agli enti locali, Ivan Scalfarotto.
Il sottosegretario Scalfarotto ha evidenziato l'importanza del ruolo delle province e ha condiviso la necessità di procedere quanto prima con le modifiche necessarie, a partire dal rafforzamento della governance e dal chiarimento delle funzioni, per assicurare agli enti di area vasta, strategici per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, piena operatività.
«Il ridisegno delle province è ormai impellente e indifferibile perché oggi ci sono incongruenze e fragilità che non permettono a queste preziose istituzioni di svolgere al meglio le funzioni e i compiti fondamentali loro assegnati», ha spiegato Scalfarotto. «Il governo si impegna ad affrontare entro breve tempo il problema, in occasione della definizione di un disegno di legge delega per la riforma organica degli enti locali. Insieme alla riforma del testo unico degli enti locali, l'intenzione del governo è quella di superare le maggiori criticità che in questi anni sono emerse dalla legge n. 56 del 2014: una operazione di semplificazione che produrrebbe maggiori risparmi, qualità ed efficienza dei servizi ai cittadini».