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Enrico Cavallari: "Per un Paese liberale e moderno"

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Enrico Cavallari: "Per un Paese liberale e moderno",
intervista di Dan. Dim., per il Tempo, 27 ottobre 2019

Insieme con Marietta Tidei aderisce a Italia Viva anche Enrico Cavallari. Una carriera politica tutta nel centrodestra (è stato assessore comunale a Roma nella giunta Alemanno ed è stato eletto alla Regione Lazio nelle liste della Lega), da mesi ha aderito al «patto d'Aula» resosi necessario a causa dell'effetto «anatra zoppa» creatosi alla Pisana dopo le elezioni.

Cavallari, su singoli temi, ha dialogato per mesi col centrosinistra, aiutando una maggioranza che altrimenti, senza di lui, non avrebbe avuto i numeri per essere autosufficienti. La sua adesione a Italia Viva, un partito di centrosinistra ma d'ispirazione riformista, moderata e liberale, completa un percorso avviato molto tempo fa.

Cavallari con Renzi entra così stabilmente in maggioranza, trovando una «casa politica» dopo mesi di Gruppo Misto (nel quale comunque rimarrà finché almeno un altro consigliere regionale non passerà nella compagine renziana rendendo così possibile la creazione di un gruppo autonomo).

Consigliere Cavallari, perché ha deciso di aderire a Italia Viva?
«Ho conosciuto Matteo Renzi e il suo gruppo: mi ha convinto la loro voglia di costruire un progetto liberale dove si possono esprimere le idee, portarle avanti e lavorare su fatti concreti. A partire dal coinvolgimento dei territori. L'obiettivo è quello di interessare tutti, a vari livelli, senza chiudersi in un cerchio magico. Il coraggio e l'entusiasmo che percepisco attorno a questa sfida sono essenziali per creare una squadra forte e coesa che possa dare speranza e futuro al nostro Paese. Italia Viva, peraltro, non è il partito del leader ma un partito che ha anche il suo leader».

Tutta la sua carriera politica è stata nel centrodestra. Considera il progetto renziano più di centro che di centrosinistra?
«Assolutamente si. Non avrei aderito, altrimenti. Oggi, poi, è anacronistico definire gli spazi politici come centrodestra e centrosinistra attraverso gli slogan, ma contano le proposte, la forza di metterle in atto con senso della realtà. Non è più tempo di partiti che promettono la luna solo alla ricerca del consenso e che, alla prova dei fatti, dimostrano la più totale inadeguatezza. Durante la mia carriera, nella quale ho ricoperto anche ruoli importanti di governo, mi sono occupato di lavoro, famiglie, categorie produttive, sicurezza, innovazione e tutela delle fasce più deboli: tutte realtà che ritrovo e su cui intendo continuare a concentrare il mio sforzo politico».

Con l'ingresso in Italia Viva passa dal patto d'Aula alla permanenza strutturale in maggioranza. Come cambieranno gli equilibri alla Pisana? La sua scelta di fatto esclude l'ingresso M5S in maggioranza e disinnesca la mozione di sfiducia della Lega?
«Il patto d'Aula è stato dettato dalla concretezza con l'obiettivo, centrato, di separare lo scontro politico in atto alla Pisana con i provvedimenti utili e necessari per i cittadini. Gli equilibri in Regione Lazio non cambieranno. Cosa faranno i grillini non lo so e non mi riguarda. La mozione di sfiducia della Lega è una bomba che si disinnesca da sola, manca l'esplosivo! In realtà si tratta di un grande bluff riproposto a puntate. È palese che nessuno vuole andare a casa, lo dicono i fatti. Le opposizioni governano con Zingaretti fin da inizio legislatura attraverso le presidenze di Commissione che sono posti di governo a tutti gli effetti».

Quando nascerà il gruppo? Ora siete due consiglieri di Italia Viva ma si dice che altri se ne aggiungeranno.
«Se si aggiungeranno altri consiglieri, questo lo vedremo. Personalmente sono più concentrato alle adesioni che verranno dalla società civile e dall'interesse che sapremo suscitare nei cittadini».

Il governatore deve procedere al rimpasto: chiederete a Zingaretti di riconoscere il ruolo di Italia Viva con un assessorato?
«Noi non chiederemo nulla. Il Presidente farà le sue valutazioni».