Matteo Renzi Enews

Enews 839, venerdì 4 novembre 2022

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L'Enews della settimana.                         

Buongiorno e buon fine settimana a tutti.
 
- Il Governo Meloni ha iniziato a lavorare. E non ha iniziato benissimo, a dire il vero. Il caos sulla norma anti rave party ha cancellato anche quanto di buono le forze dell’ordine avevano fatto a Modena, sgomberando un edificio senza incidenti. Una norma sui rave c’è in tanti ordinamenti, a cominciare dalla Legge Mariani in Francia. Ma la norma italiana è stata scritta male. Cambiarla è un dovere, non un’opzione. E tuttavia la cosa peggiore di questa prima settimana è stata sicuramente la decisione di strizzare l’occhio ai medici novax. Per flirtare con lo 0.4% di medici NoVax il Governo ha fatto indignare il 99.6% di medici che si sono vaccinati e la stragrande maggioranza dei cittadini che crede nella scienza e non nell’ideologismo. Ospite di Myrta Merlino (qui l’intera puntata), ho detto una cosa molto semplice: Io non mi fido a farmi curare da un NoVax. 
 
- Segnali positivi, invece, anche se ancora molto timidi, sull’economia. L’aumento delle bollette sarà decisamente più contenuto del previsto. E questa è una gran cosa. Il PIL italiano del 2022 cresce molto più delle previsioni. Giusto dire ancora, forte e chiaro, “Grazie Draghi”. Il professor Marco Fortis spiega da par suo i numeri in questo articolo. Insomma, non è che all’improvviso le cose vanno meglio. Ma qualche segnale di speranza torna a fare capolino. Speriamo che la politica economica del governo cominci meglio di come ha iniziato la politica sanitaria.
 
- Mondo politico in fibrillazione per i grandi cambiamenti a livello globale. Il Partito Comunista cinese ha terminato il suo congresso con il trionfo di Xi: vedremo le prime scelte all’inizio dell’anno prossimo. In un Brasile spaccato a metà, Lula ha avuto la meglio, di un soffio, su Bolsonaro. Ho espresso la mia soddisfazione per questo risultato e sono stato bersagliato di email critiche contro il nuovo Presidente. Ho conosciuto Lula quando non era più Presidente e l’ho seguito da semplice cittadino negli anni in cui il Brasile ha svoltato: non ho dubbi sul fatto che tra lui e Bolsonaro, fossi stato brasiliano, avrei votato per lui. Naturalmente rispetto chi non la pensa come me e anzi invito sempre a scrivere perché avere il polso delle vostre considerazioni mi aiuta molto. Ma non cambio il mio giudizio: per me Lula è nettamente meglio di Bolsonaro. Intanto prepariamoci alle elezioni di mid term di martedì prossimo negli Stati Uniti. Vedremo se arriverà la spallata repubblicana all’amministrazione Biden. La politica estera è sempre più importante anche ai fini interni, amici miei. E ce ne renderemo conto sempre di più. Quanto alla complicata vicenda ucraina, segnalo una iniziativa, lanciata da Carlo Calenda, che ha raccolto molte adesioni, non solo del Terzo Polo: domani alle 16 a Milano all’Arco della Pace per chiedere la pace. Ma una pace che non cancelli la giustizia e la verità.
 
Dulcis in fundo. Ho finito di scrivere l’introduzione aggiornata de Il Mostro. Sono cinquanta pagine che si sommeranno al resto del libro in una edizione economica a 9.90€ di Piemme. In quelle cinquanta pagine ci sono diverse sorprese. Sostanzialmente si fa il punto della situazione di quello che è accaduto tra maggio e ottobre. Con diversi particolari inediti. E alcuni decisamente incredibili. Per chi vuole qui c’è il link.

Un sorriso,

Matteo