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Enews 998 lunedì 28 ottobre 2024

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La nuova Enews di Matteo Renzi                    

 

 

                         

   

 

Buongiorno a tutti.
Sono giorni molto intensi a livello internazionale e del resto il mondo attende col fiato sospeso le elezioni americane del 5 novembre. Tutto ciò che può fare la differenza a livello geopolitico è sostanzialmente congelato. Avete visto che anche la reazione israeliana all’Iran non è stata così impattante come qualcuno si sarebbe atteso proprio perché in tutte le capitali, specie quelle del Medio Oriente, si guarda a che cosa accadrà in Pennsylvania, Michigan e negli altri Swing States.
Faremo riflessioni più approfondite quando sapremo finalmente il nome dell’inquilino della Casa Bianca. E anche sulla politica italiana tornerò con maggiore intensità quando arriveremo alla ENEWS numero MILLE, tra qualche settimana, per lanciare alcune idee per il futuro che spero che incontreranno il vostro interesse.
Limito questa Enews a un solo punto: l’incredibile, costante, continuo, imbarazzante spionaggio che in questo Paese stiamo vivendo da settimane. Sembriamo una Repubblica delle banane in cui le autorità non riescono a intervenire sul dipendente infedele di una banca a Bari, su un gruppo di manager spioni a Milano, su finanzieri criminali a Roma. Fateci caso: nel giro di qualche settimana ci sono stati tre scandali, più o meno messi a tacere.
Io sono senza parole. E non solo perché sono ovviamente spiato da tutti. Non c’è scandalo senza che non ci sia il mio nome tra quelli intercettati illegalmente o spiati abusivamente. L’ultimo a Milano, emerso ieri, con le intercettazioni di uno degli indagati che dice: “Questi sono pazzi, stanno controllando Renzi. Quello poi reagisce.” Ed ha ragione questo indagato: io reagisco. Mi costituisco parte civile. Chiedo i danni a tutti. Passerò i prossimi anni nei tribunali a chiedere il risarcimento a tutti quelli che hanno fatto del male a me e alla mia famiglia.
Pensateci: noi non abbiamo più il diritto alla privacy. Ad ogni scandalo scopriamo che qualcuno ci controlla in modo illegittimo. E persino un giornale – Il Fatto Quotidiano – ha pubblicato il mio estratto conto acquisito con un sequestro illegale e pubblicato in modo illegale: sono l’unico cittadino italiano che per sapere quanti soldi ha sul conto corrente va in edicola e non in banca. Ma lasciate stare me per una volta. Io ho pagato un prezzo personale e familiare altissimo: chi ha letto Il Mostro può immaginare. Io vivo come una ingiustizia quello che devo subire. Ma andiamo oltre Matteo Renzi e parliamo dei cittadini italiani.
La questione è più ampia e più grave. Questo è un Paese in cui un gruppo di manager milanesi o un bancario pugliese o un finanziere in un ufficio di Roma possono decidere quello che vogliono spiare e farlo? Ohi, ma siamo impazziti? E hanno ancora centinaia di migliaia di dati che i giornali possono pubblicare in nome del diritto di cronaca senza che nessuno avverta la necessità di intervenire? Perché diciamolo: non c’è nessun diritto di cronaca nel pubblicare materiale illegalmente ottenuto.
Dove sono le autorità? Dove sono le istituzioni?
La Meloni fa la vittima un giorno sì e un giorno no.
Ma da due anni la nostra Presidente del Consiglio è a Palazzo Chigi.
Le chiedo: ehi, Giorgia, ma cosa sta facendo l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale? Che cosa sta facendo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che ha la delega ai servizi segreti di questo Paese? Anziché il solito piagnisteo alla Calimero, possiamo sapere che cosa sta facendo il nostro Governo per difendere i diritti inviolabili dei cittadini di questo Paese? Non sarà che le persone che sono state nominate alla guida dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale non sono all’altezza? Non sarà che l’Autorità delegata ai servizi segreti passa il suo tempo a sedare le faide interne a Fratelli d’Italia e non ha il tempo di fare il suo lavoro?
La responsabilità dei crimini è dei singoli che intervengono e saranno i giudici – che in questo caso vanno solo ringraziati – a decidere chi è colpevole e chi è parte lesa.
Ma la responsabilità politica di questo caos dove da qualche mese chiunque si alza e intercetta chi vuole, chi se la prende? Se le Istituzioni non funzionano, chi è il responsabile. Chiedo a Giorgia Meloni e al suo braccio destro Alfredo Mantovano: ma in questi due anni cosa avete fatto per la cybersicurezza a parte assumere un sacco di gente e portare il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale sul palco di un evento di Fratelli d’Italia per la campagna elettorale di Giorgia Meloni? Già perché il direttore della Cybersecurity nazionale, un prefetto di lungo corso che si chiama Bruno Frattasi e che la Meloni ha scelto per questo delicato incarico, ha fatto il testimonial a un evento di Fratelli d’Italia con la maglietta con scritto “L’Italia cambia l’Europa” ma nel Paese che noi abbiamo in testa il manager che si occupa di cybersicurezza è un esperto del settore non un testimonial del partito di maggioranza.
Questi sono gli scandali veri che l’Italia deve affrontare. Perché tutti si concentrano sulla fuffa, sull’amante del ministro, sul gossip di basso livello e nessuno affronta la grande questione che è: come è possibile che nel 2024 in Italia si affidi la cybersicurezza a chi non è capace di garantire la sicurezza degli italiani?


Un sorriso, sempre e comunque,
Matteo