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Enews 990 venerdì 6 settembre 2024

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La nuova Enews di Matteo Renzi                    

 

 

                         

   

 

Buongiorno a tutti e buon fine settimana.
 
In queste ore le istituzioni italiane si occupano del ministro della Cultura e del caso Pompei.
Anche noi ci siamo occupati di Pompei in passato: dopo anni di incuria e abbandono, i nostri Governi hanno investito decine di milioni di euro e rilanciato il sito archeologico. E se quando siamo arrivati noi i visitatori erano due milioni, nel giro di qualche anno abbiamo raddoppiato arrivando a quattro milioni di visitatori l’anno nel 2019, in soli cinque anni. Perché? Perché abbiamo messo la cultura al centro della riflessione politica del Paese: persino l’Expo del 2015, quella di Milano, fu presentata con una lunga diretta da Pompei sulla RAI.
Anche l’altra sera la Rai si è occupata del caso Pompei, addirittura in prima serata. Ma non si è parlato di scavi, investimenti, identità, educazione culturale. No. Si sono riservati quindici minuti in prima serata al Ministro Sangiuliano che da giorni ci sta facendo fare una figuraccia internazionale per la sua gestione mediocre e imbarazzante del Ministero, prima ancora che dei suoi fatti privati.
È la deriva della politica con questo Governo: non si parla di contenuti, progetti, sogni. No. Si trasforma la politica in un reality show, in “Bruttiful” come ha scritto qualcuno. E non si parla dei teatri, dei musei, del cinema nei giorni di Venezia, della riforma delle sovrintendenze, degli incentivi alla lettura, della 18App. No, si parla di quanto sia ricattabile il Ministro.
Vi ricordate quando in “Palla al Centro” scrivevo che Giorgia Meloni è una influencer e che la sua parabola ricordava la Ferragni?
Ecco, la vicenda Sangiuliano dimostra perfettamente che il modo di governare di Giorgia e della maggioranza dei suoi ministri è questo. Alla fine vedrete che il ministro Sangiuliano sarà per l’influencer Meloni ciò che il pandoro Balocco è stato per l’influencer Ferragni.


E a chi mi accusa di essere contro il Governo a prescindere, rispondo chiaro: sono stato l’unico a difendere Raffaele Fitto quando – da nominato alla Commissione Europea – è stato attaccato sguaiatamente dai vertici francesi di Renew Europe. Perché io sono all’opposizione del Governo ma non sarò mai all’opposizione dell’Italia. E se il Governo legittimamente in carica decide di nominare un politico serio come Fitto è interesse di tutti i partiti italiani sostenere Fitto e non fargli la guerricciola per dinamiche interne. Questo rende noi diversi dagli altri: prima viene l’interesse del Paese, poi quello delle singole Ditte di parte.
 
Mentre l’Italia delle Istituzioni sguazza nel fango di Sangiuliano (chi vuole chiedergli le dimissioni ci aiuti facendo girare questo link: vogliamo arrivare a quota 5.000 e siamo a 3.500) fuori da qui gli altri fanno politica. E la fa, su tutti, un uomo la cui intelligenza politica è straordinaria e si chiama Tony Blair. Ritengo l’ex Premier britannico il più lucido e visionario statista che l’Europa abbia prodotto e avrei tanto sognato di vedere lui e non qualche burocrate alla guida delle istituzioni di Bruxelles prima della dannata Brexit. Aldo Cazzullo lo ha intervistato ieri sul Corriere ed è uscito un suo libro che si chiama On Leadership. Blair parla di centrosinistra, di scelte impopolari, di sostegno all’economia e all’educazione, di geopolitica e di guerra e pace. Parla di valori, di cultura politica, di identità, di sicurezza. Parla di futuro. Il mondo si divide tra chi pensa che la politica siano le lacrime di quelli come Sangiuliano in prima serata e chi pensa che la politica sia il sogno ardito di quelli come Blair che magari diventano antipatici e impopolari. Ma almeno offrono una speranza per il futuro. Noi non abbiamo dubbi su da che parte stare.
 
Ho parlato di questo e di altro nell’intervista di ieri al Tempio di Adriano con Claudio Cerasa.
La trovate su YouTube qui. Ricordo che il canale YouTube continua a raccogliere tutti i contributi video, dall’intervista con Bianca Berlinguer di martedì scorso alle prossime: domani abbiamo Agorà, domenica Sky.
Sto disperatamente provando a parlare in tv di intelligenza artificiale, di geopolitica e politica estera, di costo della vita e livello degli stipendi, di infrastrutture necessarie a cominciare da quelle per la tutela del territorio, di sanità visto che l’innovazione e la ricerca fanno passi da giganti mentre noi continuiamo a trastullarci con provvedimenti inutili come l’ultimo decreto legge. Sto cioè cercando di parlare di buona politica anche se purtroppo le domande sono sempre sulle solite cose. Ma continueremo a provarci con il sorriso sulle labbra. Grazie per i tanti consigli e suggerimenti che leggo nelle vostre email dopo ogni appuntamento TV o radio: [email protected].
 
Prossimi appuntamenti (se volete informazioni in più suggerisco di seguire il canale WhatsApp: qui il link).


- Mercoledì 18 settembre alle 11:00 a Napoli per parlare di Autonomia con Enzo De Luca. Le firme le abbiamo raccolte, sul referendum si gioca una partita interessante. Ringrazio il gruppo regionale di Italia Viva per l’organizzazione e l’ospitalità.


- Venerdì 20 settembre alle 18:00 a Milano per festeggiare i primi cinque anni di Italia Viva ma soprattutto per indicare il futuro. Nella prima mezz’ora racconteremo il passato: come è nata Italia Viva e perché, così da ricordare innanzitutto a noi stessi qual è stato il percorso cominciato con Salvini in mutande al Papeete. Ma nella seconda mezz’ora racconteremo il futuro: che cosa vogliamo fare per i prossimi cinque anni. Perché è la fame di futuro che ci muove, non la nostalgia. Sarà una serata speciale, appuntamento al Teatro Parenti (grazie Andrèe Ruth per la consueta ospitalità). Qui per prenotarsi all’evento.


- Sabato 28 settembre Assemblea Nazionale a Roma. Come sapete nelle settimane scorse quattordici membri dell’assemblea nazionale e un parlamentare hanno firmato un documento per chiedere di posticipare il tesseramento al 30 novembre e di effettuare un nuovo congresso da indire entro l’anno. Ho detto ieri a Cerasa che intendo proporre all’Assemblea di accogliere entrambe le richieste così da valorizzare al massimo il dibattito interno e la democrazia interna. A me piace molto quando si discute di politica. Invito tutti a farlo in modo civile, rispettando le opinioni altrui e ovviamente (ça va sans dire) accettando il risultato del voto perché chiedere democrazia interna significa essere pronti a rispettare le scelte della maggioranza.


- Venerdì 11, sabato 12, domenica 13 ottobre Scuola di Formazione Politica Meritare l’Europa a Gaeta. Abbiamo già più iscrizioni dello scorso anno ma vi prego di continuare a segnalare agli under 35 questo appuntamento perché sarà un evento davvero straordinario. Cercheremo insieme agli amici che stanno organizzando di ospitare tutti. Per iscriversi questo è il link.
 
Un sorriso,
Matteo
 
PS. In queste ore la cronaca nera è tornata purtroppo protagonista per numerosi fatti di sangue, alcuni dei quali maturati purtroppo in contesti di famiglia. Mi ha molto colpito la vicenda del diciassettenne che ha ucciso i membri della sua famiglia. E mi hanno commosso le parole dei nonni che hanno visto il nipote compiere un gesto così efferato. Penso al dolore di queste persone ma anche alla forza che hanno espresso nelle loro parole quando hanno detto: “staremo comunque accanto a nostro nipote per cercare di aiutarlo”. Rimango commosso e ammirato dalla straordinaria e drammatica grandezza di certe persone che affrontano drammi devastanti e che mostrano un coraggio e una dignità che sono allo stesso tempo umanissime e sovrumane.