La nuova Enews di Matteo Renzi
Buongiorno e buona settimana!
Mentre il mondo discute di intelligenza artificiale, in Italia le due principali influencer di questo Paese, Giorgia Meloni e Chiara Ferragni, litigano sul Pandoro Balocco. E niente, potremmo fermarci qui. Perché in questa prima frase c’è il riassunto di una politica che si preoccupa di fare i tweet, non le riforme. Le riforme sono sparite. L’attenzione è tutta sui like che sulle idee. Io sono andato a dirlo in faccia alla maggioranza, in Senato come ad Atreju, ma nessuno mi risponde: mi danno ragione in privato, poi in pubblico tutti zitti.
Pace. Noi però continuiamo a dire le cose a viso aperto, come sempre.
Su cosa mi attaccano? Nessuno mi risponde sulla politica ma sono specializzati nel buttarla sul personale.
Sulla dichiarazione dei redditi. Non sopportano che io paghi più tasse di loro. O che all’estero per le conferenze invitino me e non loro.
· Ho fatto un video di risposta a Giuseppe Conte. Lo trovate qui. Ha quasi raggiunto quota 150mila visualizzazioni su Instagram. Ma mentre i media hanno dedicato paginate e paginate alla mia dichiarazione dei redditi (Il Fatto Quotidiano ben tre pagine in un solo giorno, la soffrono proprio poverini) nessuno ha riportato la risposta a Conte. Che suona più o meno così: io non ho problemi a fare un confronto con te sulle nostre relazioni internazionali. A cominciare dal fatto che non ho ancora capito perché – in piena pandemia – Conte ha fatto entrare i soldati russi in Italia. Ho fatto questo video: diventa virale in rete ma zero spazio sui media tradizionali. Chissà perché…
· Ho risposto anche con questo post su Facebook/Twitter: se vi va aiutateci a farlo girare
Perché non ci danno spazio?
Perché un’opposizione alternativa ai sovranisti di destra e alternativa ai populisti di sinistra fa paura.
A Giorgia conviene litigare con Saviano, Ferragni, Schlein, Conte.
Alla sinistra conviene dipingere la Meloni e Salvini come due mostri.
E chi nel mezzo prova a ragionare di idee, proposte, politica va ignorato: questo è il disegno, chiarissimo.
Vi faccio un altro esempio.
Sono intervenuto in Aula davanti alla premier. Sul Mes, su Draghi, sull’immigrazione, sugli Stati Uniti d’Europa. E su altro.
Lo trovate qui nella versione Reel su Instagram e qui su Youtube. Anche qui: tante visualizzazioni.
Nessuno ha fiatato mezza risposta, nessuno.
Anzi, privatamente i colleghi delle altre forze politiche vengono a fare i complimenti. I giornalisti mi messaggiano: ottimo intervento.
Ma poi zero o quasi spazio sui media. Perché il gioco è sempre lo stesso.
Noi rompiamo lo schema dello scontro tra influencer e portiamo la politica. Quindi ci mettono in un cono d’ombra mediatico.
Come è noto sulla RAI c’è un patto tra Fratelli d’Italia e Cinque Stelle, siglato direttamente dal ministro Lollobrigida. Delle TV private non parlo che faccio prima: presto mostreremo i numeri dello squilibrio incredibile delle presenze.
Inutile lamentarsi: prendiamone atto e facciamo tam tam dal basso. Se vi va dateci una mano. Fate girare i nostri video. Iscrivetevi e fate iscrivere alle nostre piattaforme social (qui il canale whatsapp, il canale telegram, il profilo Instagram, Twitter, Youtube).
Più siamo, più riusciremo a vincere la consegna del silenzio che viene dai dirigenti Rai e da alcuni editori. Daje.
Nel frattempo, pensierini sparsi.
· Sulla Giustizia, sono andato ad Atreju a dire in faccia al Ministro Nordio che le sue riforme sono sparite. E al sottosegretario Del Mastro che Fratelli d’Italia è stato un partito garantista con i propri dirigenti e giustizialista con gli avversari. Loro oggi parlano di garantismo ma sono stati quelli che hanno massacrato la vita delle nostre famiglie. E dovrebbero solo vergognarsi. Qui il video su Youtube e qui su instagram.
· Ad Atreju non ho parlato di cosa ha detto uno dei miti della destra giustizialista, Pier Camillo Davigo. Perché le frasi di Davigo sugli imputati che si suicidano sono talmente squallide che evito persino di commentarle.
· Abbiamo detto al Presidente della Regione Toscana che NOI NON VOTEREMO l’ennesimo aumento di tasse. Da quando facciamo politica abbiamo sempre resistito a chi ci chiedeva di alzare le tasse in Provincia, in Comune, al Governo. Oggi la Regione Toscana non può alzare le tasse senza aver prima fatto la revisione della spesa. In questa terra si aumentano gli stipendi agli assessori e ai manager della sanità ma poi si presenta il conto non ai ricchi, ma ai professori, agli impiegati comunali, agli operai. La trovo una scelta sbagliata e l’abbiamo detta ieri davanti a quasi mille persone riunite al Tuscany Hall.
· Ah, a proposito: è incredibile come quando organizziamo degli eventi ci sia sempre il pienone. Non vedo l’ora di iniziare il giro di “Palla al Centro”, ci divertiremo. E poi la campagna elettorale. Chi può ci dia una mano come volontario o anche con un piccolo contributo economico: qui il link per darci una mano.
· La legge di bilancio finalmente arriva in Aula e come previsto tra le altre cose salta la 18App: il Governo farà una cosa diversa, spendendo meno, per meno persone. Qui una vecchia petizione per salvare la 18App (chi non ha ancora firmato lo faccia se può), ma la maggioranza sembra irremovibile: non vogliono incoraggiare i ragazzi a leggere, ascoltare musica, andare a teatro. Peccato. Ma che paura può fare alla Meloni e Salvini un ragazzo che legge o va a teatro?
· Sulla fuga dei cervelli, il Governo modifica un’altra legge che funzionava. Dovevano bloccare l’immigrazione clandestina, hanno bloccato il rientro degli italiani. Noi proveremo ancora nelle prossime ore ma sembra che a destra non ci sia la voglia di confrontarsi: il Governo dispone, i parlamentari di maggioranza schiacciano i tasti. Provo amarezza per loro.
· Interverrò venerdì mattina, 22 dicembre, alle 10 in Senato nelle dichiarazioni di voto sulla Legge di Bilancio.
· Intanto io continuo con i miei articoli su Il Riformista che adesso è ancora più interessante con il settimanale garantista PQM diretto dal bravo avvocato Caiazza. Qui per fare un regalo e abbonarsi per tutto il 2024 a 100€.
Un sorriso,
Matteo
PS. A proposito di polemiche. Ricorderete quanto mi hanno attaccato sull’Arabia Saudita. Dopo tre anni finalmente si inizia a capire perché questo Paese è così importante come ho sempre sostenuto. E che cosa sia quel rinascimento saudita di cui parlo da sempre. Per chi è interessato suggerisco la lettura di questa intervista a Sette – Corriere della Sera. Come sempre leggo i vostri commenti: [email protected]