La nuova Enews di Matteo Renzi
Buongiorno a tutti e buon fine settimana!
In questa enews parleremo di cose molto diverse tra loro: di Lampedusa e CGIL, di asparagi e festa nazionale. E di molto altro.
Ma prima fatemi cominciare dal dirvi un gigantesco GRAZIE.
Grazie ai tanti che si sono offerti di darmi una mano per le elezioni europee.
Siamo letteralmente stupiti dalla reazione entusiasta di chi vivrà questa sfida con me.
So che su di voi posso contare sempre, ma so anche che le elezioni con le preferenze richiedono una fatica doppia. Mettere il cognome sulla scheda significa andare valle per valle, casa per casa. Io lo farò con tutto il mio entusiasmo.
Se fai politica non puoi aver paura di confrontarti e prendere i voti e pensare che l’unica cosa che conta sia farsi invitare in qualche talk televisivo.
Serve far fatica. E incontrare le persone. E accendere le stelle, come recita il titolo della prossima Leopolda.
Chi vuole accompagnarmi in questa sfida, scriva a [email protected]
Chi vuole darci una mano, anche solo con un contributo economico, clicchi qui.
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1- Lampedusa, Europa
A Lampedusa ci sono in questo momento più migranti che residenti.
Questo significa innanzitutto due cose:
- Che l’Europa ha fallito. L’India va sulla Luna, l’Europa non arriva a Lampedusa.
- Che la Meloni e Salvini hanno fallito. Avevano promesso il blocco navale, gli sbarchi sono triplicati.
Guardate questo video del carabiniere che tiene in collo una bimba in attesa che torni sua mamma. Questa è l’Italia. Non quella che andava in TV a urlare “difendiamo i confini”. Che tipo di paura può farti una bambina in quel modo? O i bambini che si buttano sulle merendine? La retorica sovranista ci ha dipinto un mondo basato sulla paura. Ma quando gli stessi che sbraitavano contro di me accusandomi di non aver difeso i confini sono andati al Governo, la situazione è peggiorata. E i viaggi in Tunisia si sono dimostrati giratine inutili.
L’Europa però continua a dormire un sonno ingiusto. E io lo dico con forza perché sono un europeista convinto ma proprio per questo non rinuncio a denunciare la verità dei fatti.
Qui il mio editoriale su Il Riformista di ieri.
Se vi va di leggerlo e dirmi cosa ne pensate l’indirizzo è questo: [email protected]
Per leggere le copie de Il Riformista, con abbonamento a 100€ o copia giornaliera a 1€, qui c’è il link.
2- L’ipocrisia della CGIL
La destra radicale mi ha reso un mostro utilizzando l’immigrazione.
Ma la sinistra radicale mi ha reso un mostro utilizzando il JobsAct.
E in questo un ruolo decisivo lo ha svolto la CGIL.
È notizia di queste ore la polemica di un ex dipendente della CGIL, licenziato dal sindacato senza che il segretario Landini sempre pronto ad attaccarmi in tv, trovasse le parole per giustificare la scelta davanti alle telecamere.
Trovate il mio video sia su Instagram che su Twitter, l’ho intitolato: “Vergogna compagno Landini”
Ma la cosa interessante è che ciò che è stato dimostrato da Tommaso Nannicini in un pezzo perfetto sul Riformista (Qui) è che se quel dipendente avesse potuto usufruire del JobsAct egli avrebbe avuto più diritti e il sindacato meno: perché il JobsAct ha tolto qualche diritto alla CGIL ma ha aumentato i diritti dei lavoratori. E comunque la CGIL si permetteva di licenziare, il JobsAct ti permetteva di assumere.
Sulle scelte di Maurizio Landini, Aldo Torchiaro su Il Riformista continua a scrivere, nel silenzio generale di quelli che invitano Landini a sparlare di noi in TV ma che poi non dedicano un rigo a questa incredibile vicenda.
Una strepitosa Teresa Bellanova – cresciuta in una CGIL diversa da quella di oggi – ha fatto una bella intervista, qui, e un bel dibattito con Gigi Sbarra della CISL e la Ministra Calderone alla festa di IV.
3- Il ceto medio, non solo il salario minimo.
La politica italiana ha passato agosto a parlare di slogan – non di proposte – sul salario minimo ma non tocca il tema del ceto medio.
Il ceto medio fa fatica ad arrivare alla fine del mese per la benzina, per i mutui, per il caro libri, per l’inflazione. Vorrei darvi un dato che può sembrare banale ma giusto per parlare di cose concrete. Il rapporto Coop 2023 ci dice che la crisi economica fa ridurre la spesa per frutta e verdura. Immaginiamo di fissare a 100 il prezzo e la quantità della frutta e verdura venduta nel 2021. In due anni il prezzo è salito da 100 a 116, mentre la quantità venduta è scesa da 100 a 85. Per dare un numero: la crisi ha colpito con una riduzione di acquisto per 900.000 tonnellate in meno. Kiwi, mele, pesche stanno sotto del -10%. Gli asparagi del -30%.
Non significa che l’Italia è diventata povera, intendiamoci. Significa una cosa diversa: che le famiglie stanno rimodulando il proprio carrello della spesa. E allora io dico: che cosa stiamo aspettando a discutere non delle proposte di Conte e Landini sul salario minimo a spese del contribuente ma dell’unica vera proposta in campo, cioè l’aumento di tutti i salari attraverso la detassazione dei soldi che l’imprenditore dà al dipendente. Vuoi chiamarlo partecipazione dei lavoratori agli utili? Regolarizzazione del fuori busta? Aumento simil 80€? Chiamatelo come volete. Il punto è che bisogna far sì che gli imprenditori che danno soldi ai lavoratori lo facciano senza pagare un centesimo di tasse: né loro, né i lavoratori. Vi sembra così folle? Noi lo abbiamo fatto in condizioni di bilancio peggiori di queste. Facciamolo di nuovo, tutti insieme. E non per gli asparagi o i kiwi: ma per la dignità delle famiglie italiane.
Agenda.
- Continua la bellissima festa di Italia Viva (grazie a tutti e soprattutto a Lella Paita, coordinatrice nazionale, per il lavoro straordinario che ha fatto e a Marietta Tidei che a Santa Severa ci ospita nel suo territorio). Dovremo discutere ancora di sanità, di PNRR, di amministrazioni locali, di fisco, di riforme costituzionali. Io parlerò domenica alle 11, per andare in contemporanea con Salvini a Pontida, ma la festa proseguirà anche nel pomeriggio. La diretta anche su Radio Leopolda e su Facebook.
- Qui per rivedere il dibattito Bellanova Calderone Sbarra sul JobsAct e qui il match Giachetti Nordio sulla giustizia. Qualcuno si è stupito del fatto che ci siano dei ministri alla nostra festa. Io sono felice che i ministri invitati abbiano accettato e siano con noi. E i ministri che vengono a dialogare con i dirigenti di Italia Viva si rendono conto che la nostra classe dirigente è forte e tosta. La rinnoveremo nel congresso del 15 ottobre attraverso la democrazia interna. Ma lasciatemi dire che sono orgoglioso della qualità dei dibattiti che produciamo: non facciamo tweet e tv, soltanto. Noi facciamo politica che significa confronto civile sui contenuti e democrazia interna. E il fatto di essere il partito che ottiene più consensi di tutti nelle dichiarazioni dei redditi dopo PD, FDI e 5Stelle (più dunque di Lega, Forza Italia e tutti gli altri) mi fa capire che siamo una comunità straordinaria. Sono dati su decine di migliaia di persone: valgono molto più dei sondaggi con qualche centinaio di amici. Qui il link alla notizia del Corriere
- Naturalmente mi dispiace che Elly Schlein non se la sia sentita di venire a dialogare con me a Santa Severa e parlare di JobsAct. Ma è un invito aperto: in qualsiasi momento raggiungo Elly dove vuole e mi confronto – numeri alla mano – su quella legge votata dal PD, quando ancora il PD vinceva le elezioni
- Sabato mattina alle 10 sarò a Parma al festival di Open, la testata online di Enrico Mentana, intervistato da Franco Bechis.
Un sorriso,
Matteo
PS Oggi ripartono le scuole nella mia Toscana e con questa settimana tutti i ragazzi sono in classe: un grande in bocca al lupo a tutti per questo nuovo anno scolastico. Alunni e insegnanti.
Che sia un grande anno!
A proposito di scuola, ho parlato con i ragazzi di Scuolazoo che ci sono venuti a trovare a Meritare l’Europa a Terrasini, qui trovate il video con il mio augurio. Nei prossimi giorni pubblicherò su Instagram (qui) altri estratti della chiacchierata che abbiamo fatto.
Per chi vuole rimanere aggiornato, ricordo anche il mio canale Telegram, potete iscrivervi qua.
PPS Per la candidatura a Sindaco di Firenze la destra sta dando spettacolo. Prima propone il mitico centravanti argentino Batistuta. Quando il grande Batigol rifiuta, la destra sonda il direttore degli Uffizi, il tedesco Schmidt. In 24 ore sono passati dal calciatore allo storico dell'arte: non hanno classe dirigente e soprattutto non hanno chiara quale idea di città proporre. Però guardiamo il positivo: per Firenze pensano a un argentino o un tedesco. Ah, non ci sono più i sovranisti di una volta...