Matteo Renzi Enews

Enews 762, mercoledì 5 gennaio 2022

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Buon anno!

Che sia un 2022 di felicità e bellezza, per ciascuno di voi.

L’ho iniziato con questa intervista a "il Messaggero". Graditi i commenti, naturalmente: [email protected].

La cosa più divertente è vedere oggi il coro unanime di consenso per MATTARELLA, una delle tante scelte che abbiamo proposto controcorrente, pagando poi un prezzo altissimo e che adesso vengono riconosciute scelte giuste per il Paese.

Come per la crisi di un anno fa.

Tra l’altro, i più spassosi sono, come sempre, i Cinque Stelle. Gli stessi che ci insultarono per la scelta del Quirinale nel 2015, gli stessi che chiesero di processare Mattarella per alto tradimento nel 2018, oggi propongono il Bis, dicendo che il secondo mandato di Mattarella è la prima scelta dei grillini.

E dire che Conte aveva appena annunciato, con grande enfasi, che i Cinque Stelle avrebbero sostenuto la candidatura di una donna. Spero che qualcuno ricordi a Conte che Mattarella si chiama Sergio. Ma, battute a parte, la verità è che Conte nei Cinque Stelle non controlla più niente.

Avevo previsto la fine della leadership di Conte per il 2023, mi sbagliavo. Mi sbagliavo sui tempi, dico. Finirà molto prima.

Sul Quirinale si è sentita forte la voce di Massimo D’Alema, che è tornato come ai vecchi tempi a “dare la linea” al PD.

Ho già risposto sulla infelice definizione di noi come malati: l’ho fatto qui, l’ha fatto qui Lisa Noja, lo hanno fatto altri. Non casco, dunque, nel tranello di chi vorrebbe derubricare le uscite di D’Alema come conflitto tra ego. Qui c’è un punto politico. La sinistra italiana sta con chi ha fatto il JobsAct o con chi lo vuole cancellare come Maurizio Landini? La sinistra italiana sta con chi ha fatto le Unioni Civili o con chi fa fallire il ddl Zan per scelta ideologica? La sinistra italiana sta con chi vuole abbassare le tasse, come abbiamo fatto con gli 80€ e l’Irap, o con chi vuole la tassa di successione e la tassa sulla casa?

Questo è il punto. Quando D’Alema dice che le nostre riforme erano una malattia dice una frase molto dura ma che nasconde il pensiero di molti. Il PD sta con chi ha fatto Industria 4.0 o con chi sciopera contro Draghi? Questa è l’essenza della questione. E da questo punto di discussione non si scappa dicendo che Renzi è antipatico. Quando abbiamo avuto una piattaforma riformista abbiamo preso il 40%. Quando siamo stati incerti e zoppicanti, ondivaghi, abbiamo perso tempo e consenso.

A proposito di riformisti. Vi segnalo questa lettera di Mauro Felicori, Assessore Regionale alla Cultura con Stefano Bonaccini. Ma vi segnalo anche la candidatura di Valerio Casini, un giovane trentenne appassionato di musica e politica, alle suppletive di Roma. Se avete amici, colleghi, parenti o conoscenti che risiedono a Roma Centro, mi raccomando: aiutateci a far circolare il nome di Valerio e le sue idee. Per la prima volta, Italia Viva si misurerà con il proprio simbolo per il Parlamento. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per dimostrare quello che valiamo davvero, altro che sondaggi. Con Valerio Casini e tutta Italia Viva Roma ci vediamo venerdì 7 alle 17 in via dei Cappellari 69 e, per chi non potesse esserci, in diretta Facebook sulla pagina di Italia Viva.

Sul virus. L’esplosione dei contagi non deve terrorizzarci. Il virus continua a fare paura soprattutto per chi non si vaccina. Dobbiamo correre sulle terze dosi, prepararci da subito per ciò che avverrà tra qualche mese con le quarte dosi e soprattutto convivere con il Covid. Lo diciamo dai primi mesi: non ci libereremo del virus in un colpo solo ma dovremo conviverci. Come dicono in tanti medici in questi giorni: vi segnalo ad esempio questa intervista al prof. Zangrillo.

Infine, la buona notizia di questi giorni. Sono partite le domande per l’Assegno Unico e Universale, un pezzo del Family Act, voluto con forza dalla nostra Elena Bonetti. Cinque milioni di famiglie italiane avranno più soldi grazie a questa misura. È solo il primo passo ma ne sono davvero felice.


Un sorriso, buon 2022,