Matteo Renzi Enews

Enews 724, giovedì 5 agosto 2021

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Buongiorno! 

Tre previsioni sul futuro, di quelle che ti fanno diventare antipatico ma che poi si realizzano.

1. Il Reddito di Cittadinanza cambierà. Da quando abbiamo annunciato il referendum (in "ControCorrente", qui l’audiolibro) tutte le forze politiche hanno capito che si fa sul serio. E anche nei Cinque Stelle si aprono le prime crepe. Ovviamente dicono che io sono brutto e cattivo, contro i poveri, tireranno in ballo le mie conferenze (lo fanno spesso a sinistra, ma lo fece anche Salvini in un dibattito a "Porta a Porta" e gli risposi così). Mi attaccheranno sul piano personale. Ma la verità è che il Reddito di Cittadinanza non funziona e che sarà totalmente ripensato prima che si vada a referendum, scommettiamo? Intanto, fedele alla mia nuova strategia di rispondere “colpo su colpo”, ho replicato a un diffamatorio articolo pubblicato da "la Stampa" e scritto dalla professoressa Chiara Saraceno, scelta dal ministro Andrea Orlando per presiedere la commissione che deve valutare l’efficacia del Reddito di Cittadinanza. Questo ruolo tecnico non impedisce alla professoressa di attaccarmi sul piano politico e morale. Le ho risposto qui, graditi i commenti di chi non si ferma al titolo.

2. Il Ponte sullo Stretto si farà. Dopo mille polemiche contro di noi e contro le nostre posizioni, anche i Cinque Stelle ormai si sono convinti. Teresa Bellanova al Governo e Lella Paita in Commissione Trasporti stanno lavorando duramente per sbloccare questa opera pubblica. Che naturalmente è osteggiata dalla criminalità organizzata perché crea lavoro e porta sviluppo. E la criminalità organizzata preferisce dire di no al Ponte e sì al Reddito di Cittadinanza.

3. La Legge Zan cambierà al Senato con un ampio accordo. Il Pd ha fatto retromarcia e adesso non vuole più approvarla senza se e senza ma, perché sa che non ci sono i numeri. Per questo terrà alta la bandierina fino alle amministrative e poi cederà al Lodo Scalfarotto o a qualcuno dei nostri emendamenti firmati da Davide Faraone. Non sarà più la Legge Zan ma almeno sarà una legge. Ora tutti dicono che non è così. Poi tra qualche settimana, vedrete, accetteranno la nostra mediazione dopo averci insultato per qualche settimana sui social. È il populismo degli antipopulisti. Nessun problema, noi abbiamo le spalle larghe.

Queste tre previsioni dimostrano che ciò che scrivo nel libro “ControCorrente” è ormai la nostra vocazione: sconfiggere chi vive di battaglie effimere, che durano cioè un giorno (effimero in greco vuol dire esattamente questo: una storia di Instagram dura 24 ore, è effimera per definizione). E, purtroppo, in tanti vivono la politica pensando alle 24 ore successive anziché alle generazioni successive. Ma noi ci siamo e combattiamo per un modello di politica diverso

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A proposito del libro. Vi segnalo questa recensione di Paolo Landi su "il Foglio" di oggi. Sono grato a Landi anche nella parte in cui mi critica perché è una recensione che sta sui contenuti del libro e non sul carattere dell’autore. Grazie!

Grazie anche a chi in queste ore ci sta sostenendo in tutti i modi. Un modo per sostenerci è darci una mano - anche economica - per la Scuola di Formazione che si terrà a Ponte di Legno dal 1 al 3 settembre. Centinaia di ragazze e ragazzi da tutta Italia a discutere di formazione politica. Bello, no? Tutt’altro che effimero. E ricordatevi che dal 19 al 21 novembre torna la Leopolda: ovviamente si potrà partecipare solo con il Green Pass ma ci organizzeremo!




Pensierino della sera. Mi piace molto l’idea che la Mattel dedichi una Barbie non solo alle attrici e alle modelle, ma anche a una scienziata. Lei si chiama Sarah Gilbert ed è la direttrice del centro che ha creato uno dei vaccini. Quella della Barbie sarà una trovata pubblicitaria, non lo metto in dubbio, ma è bello educare fin da piccoli bambine e bambini ad avere come modello anche le donne di scienza e le ricercatrici.

Un sorriso,


P.S.
Continuo a vedere gente che tifa contro l’Italia. Gente che spera che perdiamo tutto proprio in un anno in cui abbiamo vinto l’Eurovision, gli Europei, alcune medaglie olimpiche che sembravano tabù (a proposito, oggi settimo oro per l’Italia con la vittoria di Massimo Stano nella 20 km di marcia). E nell’anno in cui, grazie alla fiducia ritrovata, l’Italia viaggia verso il +6% del PIL. Quando ero al Governo li chiamavo Gufi. Ora si sono riciclati con altri nomi ma sono sempre loro. Mi domando: ma di preciso che problemi hanno quelli che soffrono quando il Paese va bene e godono quando va male?