Matteo Renzi Enews

Enews 679, martedì 12 gennaio 2021

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Buongiorno a tutti e ben ritrovati.
Grazie ai tanti che mi hanno mandato messaggi di auguri ieri. Grazie davvero.

Situazione Politica italiana

• Il 22 luglio 2020 Italia Viva chiede al Senato di correre sul Recovery Plan dedicando una sessione di lavoro sul tema ad agosto. Qui il mio video.

•  Non riceviamo risposte per ben CINQUE MESI. Fino a quando l'8 dicembre il Governo prova ad approvare il testo senza che nessuno lo abbia visto prima e prova a introdurre un emendamento da votare in legge di Bilancio per esautorare i ministeri. Italia Viva dunque si mette di traverso, i compagni di coalizione ci attaccano, un ministro della Repubblica dice che noi siamo come Orban. Poi però si mettono a leggere le carte e scoprono che abbiamo ragione noi. Prima ci definivano irresponsabili, poi ci danno ragione.

• Il 17 dicembre io scrivo al premier e trovate qui la lettera. Chi critica faccia almeno la fatica di leggere.

• Il 27 dicembre, dopo averci lavorato anche nei giorni di Natale, i parlamentari di Italia Viva scrivono a Gualtieri con 62 punti per un Piano più visionario legato a Cultura Infrastrutture Ambiente Opportunità. Trovate qui il la lettera. 

• Le forze politiche di maggioranza provano a studiare i 30 dossier principali aperti. Li trovate qui.

A differenza di ciò che raccontano a reti unificate i cantori del pensiero unico, non c’è nessuna richiesta di poltrone, nessuna polemica pretestuosa, nessun atto irresponsabile. Quello che noi stiamo facendo si chiama POLITICA: studiare le carte, fare proposte, dare idee. Molti pensano che fare politica sia solo mettere un like. Noi in Italia Viva pensiamo che fare politica sia approfondire, studiare e poi decidere, non vivere di slogan e superficialità.
Irresponsabile sarebbe sprecare centinaia di miliardi dei nostri figli facendo debito cattivo e non investendo sulla sanità, sull'educazione, sull'innovazione.

Ieri è stato presentato il Piano Pandemico Nazionale e vi troviamo questo concetto: “Se non ci sono risorse sufficienti, dobbiamo scegliere chi curare”. Io dico una cosa più semplice: “Se non ci sono risorse sufficienti, prendiamo il MES”.
Leggo le veline di oggi sulla stampa: come si fa a aprire una crisi di governo con tutti questi morti? Io rispondo: davanti a tutti questi morti, noi non vogliamo più ministeri. Vogliamo più soldi per la sanità. È così difficile da capire?

Noi siamo ormai abituati.
Prima ci insultano. E poi ci danno ragione senza ammetterlo.
È avvenuto sul rapporto Stato / Regioni.
È avvenuto sul bicameralismo.
È avvenuto sulla decontribuzione del JobsAct.
È avvenuto su Industria 4.0.
È avvenuto sui diritti sociali e civili.
È avvenuto sui vaccini.
È avvenuto sull’idea di Europa, su Trump, sui temi dell’Expo.
È avvenuto sulla centralità della scuola (a proposito, brava Toscana).
Adesso è avvenuto anche sul Recovery Plan dove – almeno a parole – ci stanno dando ragione.

Tutte le volte che abbiamo posto questi temi siamo stati insultati, contestati, attaccati. Ma tutte le volte abbiamo usato il coraggio – tutto il coraggio che abbiamo – per chiedere di essere giudicati sulle idee e non sulla simpatia o antipatia.
Ci vuole coraggio per stare con Italia Viva, per sostenere Italia Viva (grazie a chi lo sta facendo anche economicamente), per iscriversi a Italia Viva (grazie ai 5000 che si sono iscritti in queste settimane, segno che la chiarezza paga), per difendere Italia Viva sui social, per metterci la faccia insieme a noi. So quanto vi costa. Ma proprio per questo voglio dirvi grazie e dirvi quanto sono orgoglioso della nostra/vostra libertà, del nostro/vostro coraggio.
Stiamo facendo una battaglia di libertà e di coraggio contro il pensiero unico di larga parte dei talk e dell’informazione di palazzo. Ma lo stiamo facendo perché dalla nostra parte abbiamo le idee e la voglia di dare una mano ai nostri figli. Punto.
Tutto il resto è chiacchiera populista.

Un sorriso,