Buongiorno a tutti e buona settimana.
Tocca dire anche buon autunno, oggi.
Ma godiamoci i colori di questa stagione sperando che – politicamente almeno – torni presto la Primavera.
Sulla Leopolda 13 – Vivaio Italia sapete già molto. Nelle prossime ore arriveranno nuove informazioni, sempre più dettagliate. Credetemi, sarà davvero un evento straordinario.
Chi può darci una mano a livello economico è il benvenuto, cliccando qui.
Ma soprattutto dateci una mano a livello di idee, di partecipazione, di coinvolgimento di giovani e non solo.
Tre considerazioni volanti.
- Sulla Palestina. Oggi a New York il tema chiave è il riconoscimento dello Stato di Palestina. E questo va benissimo per i social e per i giornali. Per chi come noi fa politica la questione è più semplice e più drammatica: ma domattina che succede a Gaza? Come si blocca il massacro quotidiano cui stiamo assistendo? Penso che ci sia una sola proposta veramente seria in campo e l’ha lanciata Tony Blair. Non è come ha scritto qualche commentatore superficiale la costruzione di un eldorado sulla riviera della striscia, tutt’altro. Il ragionamento di Blair (lo trovate qui, in inglese, in un articolo pubblicato la settimana scorsa) consiste nella creazione di un’autorità indipendente transitoria internazionale. Questa autorità deve coinvolgere i Paesi arabi. L’autorità internazionale gestisce Gaza senza la presenza dell’esercito israeliano e disarmando Hamas. In dieci anni Gaza viene ricostruita con i soldi del mondo arabo e si ricongiunge allo Stato di Palestina che viene formalizzato bloccando la folle politica dei nuovi coloni. Non è facile ma è possibile. Ed è l’unica proposta in campo. L’ha fatta Blair perché fa politica. E servirà l’impegno e il finanziamento della Lega Araba, Sauditi in testa, come dico da tempo. Chi fa politica scrive proposte di soluzioni, non tweet ad effetto.
- Sull’odio in politica. Penso che dobbiamo tutti abbassare i toni. Mi colpiscono i membri del Governo che ci paragonano alle Brigate Rosse e mi ricordo quando da segretario del PD decisi di non cavalcare e strumentalizzare la vicenda del candidato consigliere comunale della Lega che a Macerata ferì sei persone e sparò alla sede del PD. La destra italiana, invece, pensa sia conveniente alzare i toni. Per me no, bisogna cambiare linguaggio. Non è un caso che uno dei primi incontri alla Leopolda – venerdì alle 18.30 – sarà un dialogo bello e civile con il Ministro Piantedosi. Voi che dite? [email protected].
- Sulla situazione economica. I mercati finanziari dicono che l’Italia va meglio della Francia. Vista la situazione francese, credetemi, non è granchè, ma accontentiamoci. Però i mercati rionali, quelli in cui si fa la spesa, mi pare che stiano soffrendo. Il ceto medio boccheggia, ci sono meno soldi in tasca, cresce troppo il carrello della spesa. Sbaglio? Ne parlo mercoledì alle 15:00 in Aula al Senato con il Ministro Giorgetti. E alla Leopolda presenteremo le nostre proposte per cambiare passo.
Ho parlato ai ragazzi de “La Giovane Roma”, un’associazione che punta al rinnovamento in politica. Ho suggerito loro di rischiare, di non seguire i capibastone, di prendersi quello che ritengono loro. E li ho invitati a credere nella Politica, sempre e comunque: qui il video completo.
Pensierino della sera.
Anche oggi allagamenti e dispersi per il maltempo. Io non capisco come sia possibile che tre anni dopo aver approvato una mozione all’unanimità per ripristinare Italia Sicura il Governo Meloni abbia scelto di non fare nulla di quello su cui si era impegnato anche in Aula. La nostra Italia Sicura funzionava, perché non ripartire da lì? Proprio non capisco
Un sorriso,
Matteo
Ps. Leggo tanti articoli sulla Casa Riformista. La storia è molto semplice. Per vincere non bastano PD, Cinque Stelle e sinistra. Serve una componente riformista e più moderata. Se la facciamo, e possiamo farla, si vincono le politiche. Se non la facciamo vincono gli altri, da Vannacci a Lollobrigida. Io sto lavorando per costruire questa casa. Se noi non iniziamo a costruire questo progetto, che è più grande di Italia Viva ma ha bisogno di Italia Viva, è molto più difficile farlo. Ed è questo il motivo per cui Meloni mi attacca sempre: perché sa che il nostro consenso messo a disposizione di un progetto politico può mandarla a casa. Ma allora quali sono i nomi, chi corre alle primarie, quali saranno i protagonisti? Sono tutte cose secondarie, che vengono dopo. E paradossalmente i nomi sono meno importanti del progetto. Alla Leopolda saranno tanti i protagonisti di ieri e di domani della Casa Riformista, non solo uno o una. Venite ad ascoltarli. E soprattutto venite a darci una mano a costruire l’alternativa. Perché non basta essere contro la Meloni e Salvini, bisogna essere per qualcosa di diverso.



