La nuova Enews di Matteo Renzi
Buongiorno a tutti e buon luglio.
Diciamo che per chi ama il caldo come me questo è un gran periodo. Forse però vedendo il termometro… Luglio è partito col botto.
Vi aspetto SABATO a Genova, in presenza o in collegamento. Sarà un passaggio importante per chi vuole costruire un centrosinistra credibile, forte anche tra i riformisti e non solo nella sinistra sinistra. Che da sola, si sa, non vince.
1. Sulla situazione politica internazionale la fine della guerra dei 12 giorni tra Iran e Israele può aprire finalmente a una stagione nuova in Medio Oriente con la fine della tragedia di Gaza, la liberazione degli ostaggi, la costruzione di uno Stato Palestinese che come primo atto riconosca il diritto all’esistenza di Israele. Gli Accordi di Abramo vanno allargati e implementati. E naturalmente speriamo che il faticoso cammino diplomatico riesca ad avvicinare la pace per la martoriata Ucraina.
2. Trovo invece discutibile l’atteggiamento subalterno che l’Europa sta tenendo con gli Stati Uniti sia sulla vicenda WebTax (chiamiamola così, anche se è una semplificazione) sia sulla vicenda dazi. Oggi il Presidente di Confagricoltura, Giansanti, ha rilasciato una intervista in cui dice: “forse a Bruxelles il problema non era Timmermans”. Sottotitolo: il problema è Ursula von der Leyen, la miglior amica di Giorgia Meloni e di Antonio Tajani.
3. A proposito di Tajani e di politica estera (si fa per dire): giovedì interrogo in Senato il capo di Forza Italia, vediamo se riesce a rispondere qualcosa di più sensato di quello che ha detto nei giorni della crisi iraniana. Su cui in molti lo hanno preso in giro ma non c’è niente da ridere: guardate questo video e ditemi se vi sembra normale che questo signore sia il capo della diplomazia italiana.
La cosa che più mi colpisce tuttavia in queste ore – anche più del caldo – è l’incredibile serie di dati che stanno uscendo dai sondaggi, dall’Istat, dalla Caritas e che dipingono in modo drammatico una situazione in cui la Meloni aumenta la pressione fiscale ma non aiuta le famiglie. Io non mi capacito di come siamo solo noi a porre il tema del vero dramma di questa stagione: una famiglia normale non riesce a sopravvivere con l’aumento del costo della vita e il sostanziale blocco degli stipendi. Ne ho parlato anche oggi su La Stampa. Dite che esagero? Scrivetemi: [email protected]
Ho partecipato al podcast di Fedez e Marra. E molti puristi, anche tra gli amici delle enews, si sono scandalizzati. Io sono sempre attirato dalla curiosità e mi confronto sempre con tutti, anche con chi come Fedez mi ha attaccato duramente. Amici, se dovessi smettere di parlare con chi mi ha attaccato in questo Paese dovrei vivere muto per anni. E comunque confrontarsi con un’altra generazione, con un altro linguaggio, con un altro stile è utile per imparare, ascoltare, parlare. E anche provare a far passare alcuni concetti.
Qui ho parlato di sicurezza per le ragazze, ad esempio. Qui dei famosi 80€.
Abbiamo caricato su Youtube uno spezzone di dieci minuti del confronto. Chi vuole vederselo tutto (dura più di un’ora), vada sul canale Youtube del Podcast che si chiama PULP.
Mi piace che anche su questo sia partito un dibattito tra di noi e non vedo l’ora di riprendere il ragionamento alla Leopolda, anche con i ragazzi di Meritare l’Europa. Leopolda: 3-4-5 ottobre. Vi siete prenotati?
Pensierino della Sera.
La battaglia sacrosanta contro un governo che sta diventando sempre più un Governo tasse e mancette non deve farci abbandonare di un millimetro la battaglia di civiltà che stiamo facendo sul caso Paragon. Cercano tutti di abbuiare quello che anche Walter Veltroni – unico a metterci la faccia insieme a noi, grazie – chiama Watergate italiano. Ve la dico piatta: non lo faccio per Dagospia, non lo faccio per Fanpage, non lo faccio nemmeno per me.
Su questa sfida si gioca la tenuta delle Istituzioni. E vedrete che chi ha messo sotto controllo il telefonino del direttore di una testata che spara contro il Governo prima o poi verrà fuori. È solo una questione di tempo. A quel punto, altro che popcorn…
Un sorriso,
Matteo