La nuova Enews di Matteo Renzi
Buongiorno e buon fine settimana.
Chi ha seguito Piazza Pulita di ieri sera si è reso conto che:
a) La vicenda dello spionaggio dei giornalisti con un software comprato dal Governo Meloni e segnatamente da un magistrato che si chiama Alfredo Mantovano e che guida i servizi segreti per conto di Giorgia Meloni è una cosa enorme. Molti giornalisti hanno paura a parlarne perché temono di essere i prossimi. Ma siamo in presenza di un fatto gravissimo. L’intera puntata è disponibile su YouTube, qui.
b) Tutte le vicende di cui finalmente si inizia a parlare (Paragon, Almasri, la macchina del fidanzato della Premier, le redazioni usate come buca delle lettera da parte di Mantovano) erano tutte contenute ne “L’Influencer”. La Presidente del Consiglio dei Ministri si sta prendendo i pieni poteri, nel silenzio imbarazzato di politici e giornalisti. Io non intendo tacere e dirò la mia anche se dovessi rimanere l’ultimo a farlo.
c) Purtroppo per troppi anni la sinistra ha gridato “al lupo, al lupo” quando al Governo c’era Silvio Berlusconi, accusandolo di voler mettere in discussione i principi democratici. Io non ho mai votato Berlusconi. Ma oggi penso che uno come lui sia rimpianto anche da quelli di sinistra, non solo da quelli di destra: se Berlusconi avesse fatto la metà delle cose che sta facendo Meloni con i servizi segreti ci sarebbe la gente in piazza.
d) Del resto è il modello di questa destra: non c’è più la destra di Reagan o di Bush, c’è la destra di Trump. Guardate che cosa è accaduto al senatore della California Alex Padilla, che voleva partecipare a una conferenza stampa della Ministra degli interni di Trump: è stato fermato, fatto inginocchiare, ammanettato: quando fai queste cose a un Senatore che rappresenta il popolo, ti immagini che cosa fai ai comuni cittadini? Arrestare l’opposizione o fare leggi ad personam è tipico dei regimi non democratici. Non è un caso che ieri Meloni ha detto che ammira Trump e Salvini ha spiegato che lui sta facendo solo “il suo dovere”.
Mala tempora currunt, amici miei.
Ma la speranza è più forte di qualsiasi sentimento di rassegnazione.
E la politica è più forte di tutti i populismi.
Anche per questo vi invito a reagire.
Ci vediamo tutti insieme alla Leopolda, il 3-4-5 ottobre.
E il 5 luglio ci vediamo a Genova all’Assemblea Nazionale di Italia Viva.
Nel frattempo, parliamo di quotidianità.
Il Governo si riempie la bocca delle parole sicurezza e immigrazione. Ma era italiano il killer che ha ucciso ieri il brigadiere Legrottaglie in Puglia, un carabiniere che stava per andare in pensione e che lascia due gemelle di 14 anni. Era italiano il killer di Martina come pure sono italiani tanti altri criminali responsabili dei fatti di cronaca di questi giorni.
E comunque che siano italiani o stranieri il problema non è il passaporto ma la certezza della pena. Dobbiamo combattere noi una battaglia per rispettare la legge e l’ordine, per garantire la sicurezza, per avere più forze dell’ordine sul territorio e non a fare la guardia agli inutili centri migranti in Albania. Dobbiamo spiegare noi che Giorgia Meloni è un bluff perché promette di diminuire le tasse e cresce la pressione fiscale, promette la deterrenza e aumentano gli sbarchi irregolari, perché dice che l’economia va bene e nel frattempo i salari reali delle famiglie diminuiscono.
Dobbiamo fare cioè una opposizione NON IDEOLOGICA come quella della CGIL sul Referendum ma una opposizione sui contenuti costruendo accanto al nucleo di sinistra sinistra una tenda riformista in grado di accogliere storie e persone diverse ma unite dal desiderio di vedere il centrosinistra in grado di vincere le Politiche e non solo di riempire le piazze. Per farlo occorre la cultura di governo blairiana e la pazienza di attuare il messaggio degasperiano del centro che guarda a sinistra.
Di questi temi ho discusso in questi giorni in queste interviste a La Repubblica, La Stampa, da Floris a Di Martedì e a Tagadà su La 7.
Chiedo a chi non vuole rassegnarsi di iscriversi a IV o di venire alla Leopolda. O semplicemente di seguirci su WhatsApp o su Instagram.
Io nel frattempo non mi fermo. Dopo aver definito “scodinzolante” l’atteggiamento di Confindustria, domani sarò… da Confindustria a Rapallo. Non mi tiro indietro, mai, ormai lo sapete. In un mondo politico impaurito ciò che noi possiamo offrire non è solo la nostra visione ma anche il nostro coraggio. E lo faremo, costi quel che costi.
Un sorriso
Matteo
PS. Ci siamo svegliati stamattina con le immagini dell’attacco di Israele ai siti nucleari iraniani. Era un attacco atteso da giorni e adesso sarà particolarmente importante gestire gli sviluppi e le reazioni in stretto contatto con le potenze della Regione. La geopolitica e la diplomazia servono a questo e passano dai tavoli che contano, non dai post su Instagram: spero che l’Europa sia consapevole della necessità di essere protagonista e non spettatrice anche in questa vicenda.